La Commissione di Bruxelles ha proposto agli Stati membri di rinnovare per altri dieci anni l’autorizzazione al commercio del glifosato all’interno dell’Unione europea. La proposta verrà esaminata in via preliminare nella giornata di domani, venerdì 22 settembre, dai Ventisette. È prevista invece per il 13 ottobre l’eventuale approvazione definitiva.
Uno studio francese del 2021 ha confermato legami tra malattie e glifosato
Secondo l’organismo esecutivo di Bruxelles, gli ultimi studi effettuati sull’erbicida – a partire da quello dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), pubblicato all’inizio di luglio – scongiurerebbero ogni rischio di tossicità. Il glifosato, dunque, secondo l’Unione europea non è cancerogeno, né è un interferente endocrino. Non vale la pena, dunque, di applicare un principio di precauzione.
#UPDATE The European Commission is proposing to renew the use of the controversial and widely used herbicide glyphosate in the EU for 10 years in a text published on Wednesday, after a report saw no reason to block it ➡️ https://t.co/GLGnSqJ235pic.twitter.com/LftvyqmUqL
In realtà, però, dal punto di vista scientifico la questione è perlomeno, ancora, dibattuta. Come noto, infatti, il Centro internazionale per la ricerca sul cancro (Circ) dell’Organizzazione mondiale della sanità mantiene dal 2005 la sostanza nell’elenco dei di quelle considerate come “probabilmente cancerogene”. Altre analisi, come ad esempio quella dell’Istituto nazionale per la salute e la ricerca medica francese (Inserm), pubblicata nel giugno del 2021, aveva indicato prove convergenti di genotossicità, cancerogenicità e profili epigenetici.
La posizione contraddittoria della Commissione europea
Tra l’altro, la stessa commissione ammette che “quasi ogni giorno vengono pubblicati i nuovi studi sul glifosato”. E che conferma il fatto che sulla sostanza, evidentemente, la comunità scientifica ritiene sia ancora necessaria ulteriore attenzione. Tanto che da Bruxelles fanno sapere candidamente: “nulla impedisce, tra un mese, tra un anno o tra cinque anni di riaprire il dossier se le conoscenze scientifiche lo dovessero giustificare”.
Tradotto: ancorché da parte della Commissione si propenda per la sicurezza dell’utilizzo, non si può essere certi che non ci siano rischi per la salute umana. Ciò nonostante, nel dubbio, intanto si propone di autorizzarlo ancora per dieci anni. E pazienza sia un certo punto si dovesse scoprire, che, in effetti, qualcuno potrà essersi ammalato a causa dell’utilizzo.
Francia e Germania si oppongono. Probabile no anche da Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi
Una posizione contestata anche a livello politico, in particolare dagli eurodeputati Verdi e del gruppo dei Socialisti e democratici. Va detto, in ogni caso, che l’approvazione della proposta della Commissione dovrà essere effettuata a maggioranza qualificata: non è dunque detto che il progetto di atto esecutivo venga confermato così facilmente.
Today, the EU Commission published a proposal to renew the authorisation to use #glyphosate for another 10 years.
But IPSOS poll shows over 60% of Europeans want to #BanGlyphosate.
Tell EU leaders we cannot keep on poisoning nature with this pesticide ⬇️ https://t.co/KH6nYyzHaU
Ad opporsi, in particolare, sembrano essere sia la Francia che la Germania. La prima a sottolineato l’assenza di valutazioni standardizzate sui rischi per la biodiversità. Berlino, in modo ancor più netto, ha spiegato che non potrà approvare la proposta della Commissione, anche perché gli accordi di governo tra socialdemocratici, verdi e liberali tedeschi prevedono proprio l’addio al glifosato. Probabile no anche da Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi.
Nel frattempo, la società civile europea ha ricordato, attraverso una serie di organizzazioni non governative, che due iniziative europee, nel 2017 e quest’anno, hanno raccolto più di un milione di firme a favore del superamento dei pesticidi chimici, con particolare riferimento proprio al glifosato. Fatto che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, evidentemente, non ha ritenuto sufficientemente importante.
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Nonostante studi contrastanti sugli impatti sanitari, e malgrado la divisione dei paesi membri, l’Unione europea ha autorizzato ancora l’uso di glifosato.
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