L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Glifosato, depositate in Francia 2.500 denunce
Sono ormai 2.500 le persone che hanno presentato denunce in Francia contro chi fabbrica pesticidi a base di glifosato e chi ne ha autorizzato la vendita.
Sono circa 2.500 le denunce presentate da altrettanti cittadini francesi che hanno ritrovato nelle proprie urine valori eccessivi di glifosato. Da anni ormai l’associazione Campagne Glyphosate (Campagna Glifosato) propone a dei volontari di effettuare delle analisi per verificare l’eventuale presenza della sostanza, a base del pesticida Roundup prodotto dalla Monsanto (oggi di proprietà di Bayer).
Glyphosate. Plus de 40 plaintes à La Rochelle pour « mise en danger de la vie d’autrui » https://t.co/WZJpTEz3Gd
— Ouest-France (@OuestFrance) October 4, 2019
Effettuate 5.400 analisi su altrettanti cittadini francesi
“Abbiamo superato ormai le 5.400 analisi ed in quasi la metà dei casi ciò ha portato al deposito di esposti da parte delle persone interessate”, ha fatto sapere Dominique Masset, cofondatore della Campagna Glifosato. I procedimenti sono stati avviato contro tutti i dirigenti in attività delle aziende che fabbricano pesticidi a base di glifosato. Nonché contro gli organismi pubblici europei che ne hanno consentito l’immissione in commercio.
Le ultime denunce, in ordine di tempo, sono state depositate a La Rochelle, sulla costa atlantica, da 42 persone. Nell’atto, una sorta di piccola class-action, si parla senza mezzi termini di “attentato alla vita altrui”, di “truffa” e di “danno ambientale”. “Sporgo denuncia a mio nome contro dieci anni di inazione”, ha dichiarato Dominique Chevillon, presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale della regione Nuova Aquitania.
Plus de 40 plaintes à La Rochelle après des taux positifs au glyphosate https://t.co/5AjWjryxw3
— 20 Minutes (@20Minutes) October 4, 2019
Glifosato anche nelle urine di un eurodeputato ecologista
Anche il deputato europeo Benoît Biteau (del gruppo Europe Ecologie – Les Verts) e il presidente dell’associazione Nature Environnement, Patrick Picaud, si sono sottoposti ai test. E hanno ritrovato glifosato nelle loro urine, come già accaduto a centinaia di altri cittadini francesi. Tanto che anche il stesso ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume ha parlato di dati “inquietanti”.
Glyphosate : les “pisseurs volontaires” ont porté plainte à La Rochelle https://t.co/c9fyOrSaeo pic.twitter.com/YDZPOvmoj8
— VOGUE RADIO (@VOGUE_RADIO) October 4, 2019
Benché al centro di un dibattito scientifico, il glifosato è stato infatti classificato dal Centro internazionale per la ricerca sul cancro (organismo dell’Organizzazione mondiale della sanità) come “probabilmente cancerogeno”. Ciò nel 2015. E da allora la sostanza non è mai stata eliminata dalla lista.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.