L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Glifosato, 20 comuni francesi vietano l’erbicida in polemica con il presidente Macron
Venti sindaci francesi hanno bandito il glifosato dai loro comuni in segno di protesta
20 comuni della Bretagna hanno bandito il glifosato dai propri territori in segno di protesta contro l’azione legale intentata dal governo francese ai danni del sindaco Daniel Cueff, primo cittadino di Langouët, paese bretone di circa 600 abitanti. Cueff è stato chiamato a presentarsi di fronte al tribunale amministrativo di Rennes in seguito alla sua decisione di vietare l’uso di pesticidi vicino alle case, con l’obiettivo dichiarato di proteggere la salute dei propri cittadini. 20 sindaci del nord della Francia, in sostegno a Cueff, hanno emanato lo stesso provvedimento sul proprio territorio e hanno criticato il presidente francese Emmanuel Macron per essersi rimangiato la parola a proposito della sua promessa di vietare totalmente il glifosato entro il 2021.
Sortir du glyphosate sous 3 ans.
Pour les agriculteurs : il ne faut pas voir ça comme une contrainte, mais comme une opportunité d’évoluer profondément. On ne laissera personne sans solution.— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) February 23, 2019
Intanto all’audizione che vede al centro il sindaco di Langouët hanno partecipato più di 300 persone, giunte per sostenere la delibera adottata dal comune bretone di vietare l’uso di prodotti fitosanitari “a una distanza inferiore a 150 metri da qualsiasi parcella catastale incluso un edificio per uso residenziale o professionale”. Secondo la disposizione (che è stata oggetto di petizione e firmata da oltre 50 mila francesi) la distanza può essere ridotta a 100 metri se vi è una siepe che evita la dispersione di pesticidi.
Leggi anche
- Glifosato, un tribunale francese revoca l’autorizzazione al Roundup Pro 360
- Francia, tracce di glifosato nel 53 per cento degli alimenti
Secondo l’avvocato ambientale, nonché ex ministro dell’Ambiente francese, Corinne Lepage, ciò che ha fatto Daniel Cueff non rientra nei poteri di un sindaco, in quanto si tratta di una materia regolata dal ministero dell’Agricoltura e sulla quale può decidere solamente l’Unione europea. Europa che infatti ha rinnovato, a fine 2017, per altri cinque anni l’uso del glifosato, nonostante possa essere un “probabile cancerogeno”, come sostenuto dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Il ministro Didier Guillaume ha precisato che comunque, a partire da gennaio 2020, la Francia eliminerà gradualmente il glifosato, riducendolo dell’80 per cento entro il 2021.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.