Il decreto Immigrazione va oltre i due decreti Sicurezza: torna la protezione, restano le multe alle ong ma solo per mancata comunicazione dell’intervento in mare.
Immigrazione, l’Italia non firmerà il Global compact
Il governo ha fatto sapere che non intende firmare il Global compact for migration dell’Onu il prossimo 10 dicembre a Marrakech: la ratifica dovrà passare per il Parlamento.
L’Italia non firmerà il Global compact for migration, l’accordo promosso dalle Nazioni Unite con lo scopo di dare una risposta globale al problema della migrazione: firmato nel settembre 2016 da oltre 190 paesi, il patto sarà discusso il 10 e l’11 dicembre nella città marocchina. L’annuncio lo ha dato il vicepremier Matteo Salvini in aula alla Camera, mentre si svolgeva l’esame degli ordini del giorno al decreto Sicurezza e immigrazione. “Così come ha fatto la Svizzera, il governo italiano non firmerà alcunché e non andrà a Marrakech. Deve essere il Parlamento a discuterne. Il governo italiano farà scegliere il Parlamento”.
?L’Italia non firmerà la proposta Global Compact ONU sull’immigrazione e il governo non andrà alla riunione di Marrakesh. Avanti!#NoGlobalCompact pic.twitter.com/IicnI3j9bS
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 28 novembre 2018
Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte poco dopo ha ribadito la decisione del governo: “Il Global Migration Compact – ha detto il premier – è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. A Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”.
La Farnesina aveva detto sì
Eppure il governo rimane diviso, visto che solamente la scorsa settimana il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che oggi si dice “convinto che l’orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale” rispondendo a una interrogazione parlamentare aveva detto che “il Presidente del Consiglio ha espresso un orientamento favorevole al Global compact” perché “l’Italia ha sempre tenuto presente l’elemento importante di arrivare a una condivisione di oneri nella gestione dei fenomeni migratori e a una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito e nel documento sono recepiti questi principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani e c’è anche l’obbligo per gli Stati di origine di riammettere i propri cittadini”.
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Il Global compact for migration comprende una serie di principi, tra cui l’impegno dei paesi ad affrontare il problema a livello globale, a garantire flussi di migrazione regolare, a tutelare diritti e bisogni dei migranti, a contrastare xenofobia e traffico di esseri umani e a rispettare la Convenzione sui rifugiati del 1951. Al vertice di Marrakech hanno già annunciato il proprio forfait gli Stati Uniti e i cosiddetti paesi di Visegrad, ovvero Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, da sempre contrarie alle ricollocazioni dei migranti, più Austria e Svizzera.
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