Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Globalizzazione dei consumi
In un mondo tendente alla globalizzazione dei consumi, dei gusti, delle abitudini alimentari esiste una realtà tutta italiana che va controcorrente: è quella delle imprese che fanno qualità della vita. Queste imprese rispondono in modo creativo a una richiesta del consumatore che vuole cibi con una forte identità locale. La cultura del “vivere bene” trova
In un mondo tendente alla globalizzazione dei consumi, dei
gusti, delle abitudini alimentari esiste una realtà tutta
italiana che va controcorrente: è quella delle imprese che
fanno qualità della vita. Queste imprese rispondono in modo
creativo a una richiesta del consumatore che vuole cibi con una
forte identità locale. La cultura del “vivere bene” trova la
sua sede naturale “in tavola”, e richiede al mercato alimenti sani,
sicuri, testati dalla tradizione. Alimenti che si portano dentro la
cultura del luogo di provenienza e che comunicano chiaramente con
quali modalità sono stati prodotti.
Il GDI, Gottlieb Duttweiler Institut, centro studi e luogo di
incontro storico dell’industria e del commercio svizzero e Realise,
società di consulenza in New Marketing, organizzano per
martedì 6 maggio una conferenza dal titolo “Emozioni II –
Glocal Food”.
L’impresa alimentare italiana a Zurigo dovrà riflettere su
se stessa. Questi gli interrogativi di base: come può il
“luogo” di provenienza rappresentare il valore aggiunto di un
prodotto? Come viene controllato lo standard qualitativo dei
prodotti locali? Come si creano “community”, ovvero gruppi che
condividono la stessa passione per il gusto e lo stesso interesse
per un “altro”modo di vivere? Come si globalizzano le marche
locali? Che ruolo giocano l’ecologia e la bio-cultura nella
qualità dei prodotti locali?
Relatori: Carlo Alberto Bertozzi, esperto di marketing e direzione
generale; David Bosshart, direttore del Gdi e autore di diverse
pubblicazioni; Simonetta Carbonaro, giornalista e autrice di
articoli e pubblicazioni dedicate al tema della psicologia dei
consumi del “design delle relazioni”; Massimo Marcja direttore
commerciale e marketing di “Antinori”; Giacomo Mojoli
vicepresidente internazionale di Slow Food; Marco Roveda fondatore
prima di Fattoria Scaldasole e poi di LifeGate; Antonio Tombolini
fondatore di Esperya; Christian Votava consulente ed esperto in
“New Marketing”; Giorgio Vozza giornalista, pubblicitario
professionista, Presidente di Scuola Coop (Istituto nazionale di
formazione delle cooperative di consumatori).
Paola Magni
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