A Milano un murale intitolato “Respiro” ha l’obiettivo di dare un tocco di verde in più alla città e non solo.
Gorizia e Nova Gorica riunite per essere Capitale europea della cultura 2025
Dopo oltre 70 anni, Gorizia e Nova Gorica insieme per essere Capitale europea della cultura transfrontaliera. È la prima capitale di confine.
Si chiama Go!2025 la candidatura e il programma di eventi presentato da Gorizia e Nova Gorica che sono state proclamate Capitale europea della cultura 2025. La città di confine del Friuli Venezia Giulia e quella della Slovenia si riuniscono per quest’importante avvenimento e superare i loro confini in un percorso di riconciliazione. Un bel progetto per riscoprire territori spesso dimenticati ma dalla forte identità storica e culturale. Un’idea anche per il prossimi break di vacanza.
Gorizia e Nova Gorica divise da oltre 70 anni
Gorizia e Nova Gorica hanno una storia di confine che è bene ricordare perché risultato di alcuni tra i conflitti del Novecento. Gorizia venne divisa nel 1947: qui si stabilì il confine tra l’Italia e la neonata Jugoslavia. Confine che correva proprio lungo la città, separandola in due. Il centro storico rimase italiano, il resto, dalla stazione ferroviaria Transalpina e alle zone di periferia, andò alla Jugoslavia. Per dividere i due territori venne eretto “il muro di Gorizia“, che chiaramente ci ricorda quello di Berlino. Tito, a capo della Jugoslavia a quei giorni, fece costruire una nuova città al di là del confine e la battezzò Nova Gorica. Le frontiere non erano come lo sono oggi ma chiuse tranne domenica 13 agosto 1951, nel giorno ricordato come “la domenica delle scope”. Per quella data, Tito concesse ai suoi connazionali di Nova Gorica di passare il confine per ricongiungersi con i propri cari a Gorizia.
In molti ricordano quel giorno e l’immensa massa di persone che si ritrovò a Casa Rossa, storico valico di confine, per rivedere i parenti. Con il calar del sole però tutti tornarono oltre al muro. L’apertura territoriale che conosciamo oggi avviene gradualmente, a partire dal 1962, con la stipula degli Accordi di Udine. Ma è solo grazie ai trattati di Osimo del 1975, che si dà il via a una collaborazione tra Italia e Jugoslavia. Nel frattempo Nova Gorica è diventata una città della Slovenia, il nuovo stato indipendente dichiaratosi nel giugno del 1991. Il rapporto tra i due paesi si è enormemente rafforzato poi nel 2004, quando la Slovenia entrò nell’Unione europea, e poi ancora nel 2007, quando aderì all’area Schengen. Per la prima volta, il valico di Casa Rossa rimane senza controlli, e la recinzione che separava a metà la piazza transalpina viene abbattuto.
Cosa vedere a Gorizia e Nova Gorica
Gorizia ha circa 33mila abitanti e il suo nome significa montagnola. Sull’altura dove si trova c’è il castello, bene tenuto e maestoso, che è forse il suo monumento più noto e visibile. Non si tratta infatti di una cittadina dalle grandi bellezze ma ha una sua armonia e un’aria un po’ asburgica. Piazza della Vittoria è la sua piazza principale, proprio ai piedi del colle del Castello dove vedrete anche la chiesa di Sant’Ignazio, Casa Torriana e la fontana del Nettuno. Tra i luoghi da non perdere segnaliamo palazzo Coronini Cronberg, una dimora storica risalente alla fine del Cinquecento, oggi è sede dell’omonima Fondazione che ospita pregiate opere d’arte ed è circondata da uno splendido parco all’inglese di cinque ettari, nel quale si scoprono importanti reperti archeologici aquileiesi, un elegante tempietto di stile Liberty, piante rare e preziose.
Nova Gorica è la più giovane città della Slovenia e ha circa 13mila abitanti. Girarla è semplice e i luoghi di interesse si trovano tutti a pochi passi dal centro. Su una collina si trova il Monastero Kostanjevica con la biblioteca di Škrabec e la tomba degli ultimi discendenti della famiglia reale francese dei Borboni. La piazza Transalpina, al confine tra la Slovenia e l’Italia, rappresenta il simbolo della simbiosi delle due città e spesso un luogo di diversi eventi. Volendo spostarsi di qualche chilometro fuori Nova Gorica, da non perdere è Solkan per ammirare il ponte con il più grande arco in pietra tra tutti i ponti ferroviari, che si estende sul fiume Soča, tra i più scenografici della Slovenia. Il corso d’acqua è dominato da un lato dal monte Sveta Gora, una meta dei pellegrinaggi con la celebre basilica e monastero, mentre dall’altro lato si erge il monte Sabotin con il suo Parco della pace dedicato alle battaglie del fronte dell’Isonzo al tempo della prima guerra mondiale.
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