Axa investment managers, fornitore di servizi di investimento con sede a Parigi, si è impegnata a disinvestire dai suoi portafogli a reddito fisso e azionari rispettivamente 165 milioni di euro e 12 milioni di euro, dopo l’adozione di una nuova politica sul carbone. La compagnia ha annunciato che a partire dal 30 giugno non investirà
Il Regno Unito libero dal carbone per una settimana. È la prima volta dal 1882
È accaduto la prima settimana di maggio, esattamente dal primo maggio alle 13:24. Da quel momento in poi le centrali a carbone del Regno Unito sono state spente per una lunga settimana. Per la prima volta da quando una delle prime fornaci fu accesa nei pressi di Holborn, a Londra, e la regina Vittoria regnava su
È accaduto la prima settimana di maggio, esattamente dal primo maggio alle 13:24. Da quel momento in poi le centrali a carbone del Regno Unito sono state spente per una lunga settimana. Per la prima volta da quando una delle prime fornaci fu accesa nei pressi di Holborn, a Londra, e la regina Vittoria regnava su tutto l’impero. A renderlo noto è stato il National grid electricity system operator, che gestisce la rete di Inghilterra, Scozia e Galles.
Il record è avvenuto a soli due anni da quando, per la prima volta, il Regno Unito ha trascorso tre giorni senza bruciare carbone per produrre elettricità. Mostrando che la via verso la transizione energetica e la produzione di energia a basse emissioni è ben tracciata. Il governo britannico ha posto l’obiettivo di abbandonare definitivamente il carbone entro il 2025.
Il Regno Unito può porre fine al suo contributo ai cambiamenti climatici uscendo dal carbone
La notizia arriva a pochi giorni dal rapporto della Commissione sui cambiamenti climatici che conferma come il Paese possa ridurre a zero le emissioni entro il 2050. “Questo è un momento cruciale nello sforzo globale per affrontare i cambiamenti climatici. La temperatura media globale è già aumentata di oltre 1 grado rispetto ai livelli preindustriali, determinando cambiamenti sempre più evidenti nel nostro clima”, si legge nel rapporto. “Negli ultimi dieci anni, le promesse di ridurre le emissioni dei paesi del mondo hanno ridotto le previsioni di riscaldamento globale da oltre 4 gradi centigradi entro la fine del secolo a circa 3 gradi. Il raggiungimento delle emissioni zero del Regno Unito porterebbe lo sforzo globale a limitare ulteriormente l’aumento a 1,5 gradi”.
Fintan Slye, Director of @ng_eso – “As more and more renewables come onto our energy system, coal-free runs like this are going to be a regular occurrence. We believe that by 2025 we will be able to fully operate Great Britain’s electricity system with zero carbon.”
— National Grid ESO (@ng_eso) 8 maggio 2019
Previsioni confermate anche da Fintan Slye, amministratore delegato della rete elettrica nazionale. “Man mano che sempre più fonti rinnovabili entrano nel nostro sistema energetico, i periodi senza carbone si verificano regolarmente. Siamo convinti che entro il 2025 saremo in grado di raggiungere le emissioni zero per quanto riguarda il sistema elettrico della Gran Bretagna”.
L’Italia è la grande assente
Mentre otto paesi hanno portato a Sibiu, in Romania, un documento dove si chiede all’Europa che verrà di puntare ad un’economia e una società a zero emissioni entro la metà di questo secolo, oltre che destinare un quarto del bilancio all’adattamento ai cambiamenti climatici, nel nostro paese il dibattito non è nemmeno iniziato, obnubilato da una campagna elettorale permanente e da questioni che, spesso, nulla hanno a che fare col futuro delle generazioni che sono scese in piazza le scorse settimane. E alle quali si dovrà rispondere prima o poi.
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Un giorno intero senza bruciare carbone. 24 ore durante le quali l’elettricità del Regno Unito è stata prodotta senza il combustibile fossile, per la prima volta dall’epoca della Rivoluzione industriale. È successo lo scorso 21 aprile, secondo quanto a riferito la National Grid, sottolineando anche come l’unica centrale a carbone ancora accesa fosse stata spenta
Nel Regno Unito il solare vince sul carbone. Tra aprile e settembre è stata generata più energia elettrica da fotovoltaico che da carbone.
Dopo l’era del carbone e l’era del petrolio, ora ci stiamo muovendo a velocità sostenuta verso l’era dell’elettricità. Grazie all’energia rinnovabile.
Dopo Microsoft, anche Google stringe un accordo energetico con il settore nucleare. Intanto, il fabbisogno dell’ia continua a crescere, crescere, crescere.
Le principali compagnie petrolifere abbandonano l’obiettivo di ridurre la produzione di petrolio e gas. L’ultimo annuncio in questo senso arriva da Bp.
La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Il Regno Unito chiuderà entro dieci anni tutte le centrali a carbone, gli impianti elettrici più inquinanti al mondo. Nel 2014 la riduzione dell’otto per cento delle emissioni di CO2 è stata realizzata in larga parte alla diminuzione dell’uso del carbone per la generazione dell’elettricità, secondo quanto dichiarato dal dipartimento britannico per l’Energia (Decc).
Le centrali a carbone inglesi saranno dismesse entro il 2025, per far posto a quelle a gas, ma anche al nucleare. Una vittoria a metà.