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Il gran canale del Nicaragua, un taglio profondo nell’America Centrale

Il Nicaragua è il terzo paese più povero dell’America Latina e sta disperatamente cercando di risolvere i propri problemi economici. In molti sperano che i lavori di costruzione del canale che collegherà l’oceano Atlantico al Pacifico, programmati per inizio 2016, faranno fronte alle necessità della nazione e incentiveranno l’impiego, il commercio e l’apporto di capitale. Se da

Il Nicaragua è il terzo paese più povero dell’America Latina e sta disperatamente cercando di risolvere i propri problemi economici. In molti sperano che i lavori di costruzione del canale che collegherà l’oceano Atlantico al Pacifico, programmati per inizio 2016, faranno fronte alle necessità della nazione e incentiveranno l’impiego, il commercio e l’apporto di capitale. Se da una parte è improbabile che il gran canale permetterà alla nazione di raggiungere questi obiettivi, dall’altra non c’è alcun dubbio che l’infrastruttura lunga 278 chilometri, ossia più del triplo del canale di Panama, costringerà al trasferimento 100mila persone, tra cui molte comunità indigene.

 

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Graffiti che dicono “No al canale” nella cittadina di Moyogalpa, sull’isola di Ometepe © E.N.K./Flickr

 

Alcune specie a rischio come lo squalo toro d’acqua dolce e felini come lo yaguarondi e l’ocelot corrono addirittura il pericolo di estinzione mentre parecchi ettari di foresta pluviale saranno rasi al suolo. I 100 miliardi di tonnellate di terra dragata in alcuni punti del lago Nicaragua, il bacino di acqua dolce più grande dell’America Centrale, saranno scaricati in altri punti dello stesso con conseguente distruzione di innumerevoli ecosistemi acquatici. Ma il lago non è solo una miniera di specie animali, bensì provvede a rifornire di acqua migliaia di chilometri quadrati di campi coltivati, centinaia di peschiere ed è alla base del florido settore turistico, da cui dipendono economicamente molte persone.

 

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Altri graffiti che dicono “No alla dittatura” © E.N.K./Flickr

 

La lista delle minacce ambientali dovute alla costruzione del canale non finisce qui, ma forse ancor più preoccupante è l’incertezza di un profitto economico per la gente del luogo. I diritti del progetto rimarranno per 50 anni nelle mani degli appaltatori cinesi del gruppo Hong Kong Nicaragua Development, a partire dal 2020, l’anno in cui saranno ultimate i lavori, mentre si prevede che il costo per la costruzione del canale salirà da 50 a 70 miliardi di dollari.

 

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L’isola di Ometepe sul lago Nicaragua

 

È molto probabile che il gran canale del Nicaragua si dimostri una vera e propria catastrofe ambientale e sociale con dubbi benefici economici per gli abitanti del luogo. La velocità con cui il progetto è stato approvato dal congresso e l’aver ignorato sistematicamente le valutazioni di impatto ambientale ed economico non fa altro che alimentare il sospetto. Un progetto che in molti speravano avrebbe risanato l’economia nicaraguense si è trasformato in una ferita aperta che si estende sull’intera nazione.

 

Foto di copertina: il lago Nicaragua © E.N.K./Flickr

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