La temperatura media delle città italiane capoluogo di regione è stata pari a 15,8 gradi nel 2020, cioè 1,2 gradi in più rispetto al periodo 1971-2000.
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha pubblicato il Report statistico sui cambiamenti climatici relativo al 2020.
Nei capoluoghi di regione la temperatura media nel 2020 è stata pari a 15,8 gradi centigradi, cioè 1,2 gradi in più rispetto al periodo compreso tra il 1971 e il 2000.
Nei capoluoghi di regione sono caduti in media 91 millimetri di pioggia in meno rispetto al periodo 1971-2000.
Le dinamiche deicambiamenti climatici possono essere difficili da comprendere e assimilare. Perché si svolgono su un arco di tempo lungo, perché spesso non sono visibili a occhio nudo, perché fenomeni apparentemente agli antipodi (come le alluvioni e la desertificazione) in realtà sono tutti figli del riscaldamento globale. Ecco il motivo per cui i dati che ci riguardano in prima persona meritano di essere letti e interpretati con la massima attenzione. Come il Report statistico sui cambiamenti climatici relativo al 2020, pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) il 29 marzo 2022. Un documento che ci dimostra in modo inequivocabile una realtà: nelle grandi città italiane fa sempre più caldo.
La temperatura media nelle grandi città italiane è in aumento
Le città sono considerate hotspot climatici, perché sono colpite in modo molto più intenso e frequente dagli eventi avversi dovuti al riscaldamento globale. I danni a cui sono esposte inoltre sono ingenti, in virtù della notevole concentrazione di persone, edifici, infrastrutture, attività economiche e beni artistici in uno spazio limitato.
Anche per questo, l’Istat ogni anno pubblica le statistiche sul clima nelle grandi città italiane. Nei capoluoghi di regione la temperatura media nel 2020 è stata pari a 15,8 gradi centigradi, cioè 1,2 gradi in più rispetto al periodo compreso tra il 1971 e il 2000. Le temperature più alte sono state segnate nel decennio 2011-2020. Il 2020 è stato un anno fuori dalla norma soprattutto per Perugia (con una media annua di 2,1°C più alta rispetto al periodo 1971-2000), Roma (+2°C), Milano (+1,9°C), Bologna (+1,8°C) e Torino (+1,7°C).
Fra notti tropicali e siccità, un 2020 all’insegna della crisi climatica
Nel 2020, in media, ciascuna delle 24 grandi città italiane (i venti capoluoghi di regione più Bolzano, Messina, Catania e Reggio Calabria), ha vissuto 112 giorni estivi, cioè con una massima superiore ai 25 gradi, e 56 notti tropicali in cui la colonnina di mercurio non è mai scesa al di sotto dei 20 gradi. Entrambi i valori aumentano rispetto al periodo 1971-2000.
Il 2020 si è distinto anche perché, alla pari del 2011, è stato l’anno meno piovoso degli ultimi dieci. Nei capoluoghi di regione sono caduti in media 91 millimetri di pioggia in meno rispetto al periodo 1971-2000, con picchi negativi a Napoli (-439,6 mm), Genova (-276,9 mm), Catanzaro (-262,1 mm), Firenze (-221,6 mm), Bologna (-211,9 mm) e Milano (-196). Il dato relativo ai giorni senza pioggia invece risulta più variabile sul territorio. In media sono stati 293, cioè 11 in più rispetto alla media 2006-2015, ma ci sono grosse discrepanze tra città come Napoli (addirittura 35 in più), Trento (33 in più) e L’Aquila (20 in più) e, all’estremo opposto, Trieste (14 in meno), Genova e Firenze (8 in meno).
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