Forte di due certificazioni sulla gestione ambientale dell’evento e con il 67% di raccolta differenziata in media (e l’intero ultimo trimestre al 70%), siamo in testa alla classifica dei grandi eventi più attenti all’ambiente. L’esposizione universale di Milano ha fatto meglio dei Giochi Olimpici di Londra 2012, che hanno registrato il 62% di differenziata e una
Grandi eventi e sostenibilità ambientale. Da Campovolo a Expo
Gestione dei rifiuti, dell’energia, dei trasporti. Ma anche gli impatti sociali e culturali dei grandi eventi. Da Expo alcuni casi di successo.
L’ultimo in ordine cronologico è Campovolo, il grande evento a cui hanno partecipato circa 150 mila persone, accorse per festeggiare il proprio idolo. Si è trattato di un vero e proprio eco evento, perché secondo quanto riporta la multiutility che si occupata della gestione dei rifiuti, si è riusciti a ridurre di quasi la metà i rifiuti prodotti da ciascuna persona (0,38 kg contro i 0,76 del 2011), grazie a dei kit consegnati all’ingresso, alla raccolta differenziata, ai compattatori posti all’esterno dell’area. Segno che è possibile realizzare grandi eventi a basso impatto ambientale.
Ed è quanto si prefigge il progetto europeo Zen (Zero impact cultural heritage event network), che ha messo insieme gli impegni “green” di dodici organizzazioni europee (dall’Italia alla Lettonia, dalla Romania alla Spagna, dall’Olanda alla Slovenia), attraverso i rappresentanti di enti locali, istituzioni accademiche, manifestazioni e agenzie pubbliche. Si va dal Festival di Hay (il corrispettivo del nostro Salone del libro), all’Umbria Jazz, a Eurochocolate, a Expo Milano 2015.
Si sono così realizzate delle vere e proprie guide alle sostenibilità, con tutta una serie di azioni volte alla riduzione dell’impatto ambientale. Dalla riduzione dei consumi energetici, alla mobilità a basse emissioni, alla riduzione degli sprechi, alla sensibilizzazione dei cittadini e del riuso di beni e materiali. Andy Fryers, direttore per la Sostenibilità del festival della Letteratura e delle Arti di Hay, spiega che “ridurre l’impatto significa non solo fare la cosa giusta ma anche abbassare i costi delle manifestazioni”. Oltre al fatto che “il 50 per cento dei frequentatori di eventi sarebbe disponibile a pagare un prezzo del biglietto maggiorato se ciò contribuisse a ridurre l’impatto sull’ambiente”, specifica Andres Coca-Stefaniak (gestione Eventi dell’Università di Greenwich), riprendendo un’indagine europea.
Ed Expo ne è un esempio attualissimo: nell’ultima settimana di luglio si è raggiunto il record del 70 per cento dei rifiuti raccolti e differenziati. Tre quarti dei rifiuti prodotti ogni giorno tra i padiglioni dell’Esposizione Universale è stato dunque correttemente gestito: l’umido ha la quota maggiore (24 per cento) sul totale, seguono carta e cartone, con il 16 per cento del totale raccolto, il vetro a quota 14 per cento e gli imballaggi in plastica e metalli per un 10 per cento. Senza contare le migliaia di visitatori che arrivano ogni giorno al sito tramite I mezzi pubblici.
“Sul fronte del recupero sono state raccolte 16 tonnellate di avanzi di cibo presso gli operatori dell’evento destinate alle associazione benefiche del milanese”, spiega Gloria Zavatta, responsabile Sostenibilità Expo 2015. “Mentre altri obiettivi che ci siamo posti sono la riduzione di 21mila tonnellate di CO2 nel semestre e un progetto di ‘RiExpo’, con il recupero dei materiali dei padiglioni e il riuso dei beni mobili dell’esposizione”.
Basti pensare anche al mondo delle corse e al progetto Kiss Mugello, iniziativa fortemente voluta dal team Yamaha, che ha portato il Circuito del Mugello e la Federazione Motociclistica Internazionale, a coinvolgere il pubblico nelle iniziative volte a far diventare la gara di Moto Gp che si disputa a maggio un evento ambientalmente e socialmente sostenibile.
Buona pratiche da prendere come esempio, pensando al prossimo, imminente Giubileo.
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