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GreenApes trasforma le azioni sostenibili in sostegno economico a progetti ambientali e sociali, con premi per il proprio impatto positivo
Negli ultimi anni, l’interesse per la sostenibilità sta guadagnando terreno anche in Italia, dove la popolazione (specialmente le nuove generazioni) sta diventando sempre più consapevole e attiva, anche nei luoghi di lavoro, in famiglia e nelle istituzioni educative. Lo confermano i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate che mostra come soltanto una minoranza degli italiani rimanga scettica o indecisa riguardo alla sostenibilità. Il 68 per cento, invece, la ritiene una questione importante. Ma trasformare questo sentimento in azioni concrete richiede un impegno profondo. Piattaforme come GreenApes mostrano come la tecnologia possa essere utilizzata per fare la differenza. Questa startup non si limita a promuovere comportamenti sostenibili tra gli utenti, ma va oltre, trasformando queste azioni in benefici tangibili sia per chi le compie sia per il pianeta. Dall’andare al lavoro a piedi o in bicicletta, al fare acquisti consapevoli fino ad attività di economia circolare e volontariato: grazie a questa app, ciascuno di questi gesti attribuisce punti – chiamati Twin – da convertire in donazioni a progetti a impatto sociale e ambientale.
L’iscrizione a GreenApes funziona come quella a qualsiasi app social, perché gli utenti possono creare un profilo, condividere esperienze e comunicare la propria quotidianità. Quello che lo contraddistingue è la presenza di giochi, sfide e obiettivi misurati che educano e promuovono la sostenibilità, in modo coinvolgente e interattivo. L’obiettivo è quello di motivare continuamente le persone attraverso un sistema di ricompense che celebra le loro buone pratiche ambientali e sociali. Grazie alla vasta rete di ong, associazioni ma anche aziende partner e negozi locali attenti all’ambiente, infatti, GreenApes converte i punti guadagnati dagli utenti in sostegno economico a progetti portati avanti da ong nazionali e internazionali. Iniziative legate, per esempio, all’adozione di fauna a rischio o al supporto a comunità vulnerabili.
Ma non è tutto: gli utenti di GreenApes hanno anche la possibilità di hanno la possibilità di riscuotere premi, sconti e buoni con cui acquistare prodotti o servizi legati al mondo della sostenibilità e della cultura. Questo modello crea un ciclo virtuoso di motivazione e ricompensa, incentivando i comportamenti sostenibili. Per garantire la genuinità dell’impegno delle persone iscritte, ogni azione viene verificata e validata attraverso sistemi di geolocalizzazione e altri strumenti digitali.
Questa startup italiana, fondata a pochi chilometri da Firenze nel 2012, ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ed è certificata come B Corp. Per il suo approccio innovativo alla sostenibilità, fa parte dell’ecosistema LifeGate Way. La filosofia di GreenApes si fonda sulla creazione di una comunità unita da valori e stili di vita condivisi. Gli utenti si supportano reciprocamente, incoraggiandosi e motivandosi a vicenda nell’intraprendere cambiamenti che possono sembrare piccoli ma, se adottati ogni giorno da una community sempre più ampia, diventano significativi. Oltre alla condivisione di esperienze e idee, la piattaforma arricchisce l’esperienza degli utenti con quiz, video educativi e sondaggi che consolidano la consapevolezza e stimolano una riflessione sul loro stile di vita.
L’applicazione è disponibile gratuitamente su diverse piattaforme, inclusi iOS, Android e web. Aziende ed enti hanno anche la possibilità di personalizzarla per promuovere la sostenibilità tra i propri stakeholder, per esempio creando sfide specifiche, programmi di educazione ambientale e campagne di engagement che sono direttamente allineate con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda. Questa flessibilità permette di coinvolgere vari attori, creando una rete più ampia e interconnessa. Inoltre, GreenApes collabora anche con università e centri di ricerca in progetti che spingono verso l’innovazione sostenibile.
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