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Greenpeace blocca il primo petrolio estratto nell’Artico
La prima spedizione di petrolio greggio estratto nelle acque dell’Artico è stata bloccata temporaneamente il primo maggio dalla Rainbow Warriors, la nave di Greenpeace. Il greggio, trasportato da una petroliera russa della Gazprom verso il porto olandese di Rotterdam, proviene dalla piattaforma al largo del mare di Pečora, lo stesso dove i trenta attivisti di
La prima spedizione di petrolio greggio estratto nelle acque dell’Artico è stata bloccata temporaneamente il primo maggio dalla Rainbow Warriors, la nave di Greenpeace. Il greggio, trasportato da una petroliera russa della Gazprom verso il porto olandese di Rotterdam, proviene dalla piattaforma al largo del mare di Pečora, lo stesso dove i trenta attivisti di Greenpeace, gli Arctic 30, sono stati arrestati il 18 settembre 2013.
Il capitano della Rainbow Warriors, Pete Willcox, è stato arrestato dalla polizia dei Paesi Bassi al termine dell’azione di protesta. Willcox ha già passato due mesi nelle carceri russe insieme agli altri 29 attivisti che si sono opposti all’estrazione di petrolio in un habitat delicato come quello del Circolo polare artico. Gli altri membri dell’equipaggio sono stati fermati ma subito rilasciati.
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Quando la Statoil, la compagnia petrolifera norvegese, ha deciso di acquistare tre licenze per condurre esplorazioni petrolifere al largo delle coste della Groenlandia occidentale, nel gennaio 2012, il prezzo di un barile di petrolio si aggirava intorno ai 110 dollari. L’Artico stava diventando un’attrazione reale per le compagnie di mezzo mondo, alla ricerca di gas
Le autorità russe hanno accusato di pirateria i trenta attivisti di Greenpeace che il 18 settembre, dall’imbarcazione Arctic Sunrise, hanno cercato di salire a bordo della piattaforma petrolifera Prirazlomnaya di proprietà della Gazprom. Tra questi c’è anche un italiano: Cristian D’Alessandro. Tutti rischiano fino a 15 anni di reclusione. Il portavoce del Comitato russo per la sicurezza, Vladimir Markin, ha dichiarato
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