Greta Thunberg è stata condannata a pagare una multa per aver disobbedito agli ordini della polizia mentre protestava contro i combustibili fossili.
L’attivista per il clima svedese Greta Thunberg è stata condannata da un tribunale del suo paese a pagare una multa da 1.500 corone svedesi, circa 130 euro, per aver disobbedito agli ordini della polizia e per aver creato disagi alla viabilità.
Il fatto risale allo scorso 17 giugno quando Thunberg aveva protestato contro l’uso dei combustibili fossili – ovvero carbone, petrolio e gas – insieme ad altri attivisti nella città di Malmö. In particolare, gli attivisti avevano bloccato l’ingresso e l’uscita del porto della città, perlopiù destinato al commercio proprio dei combustibili fossili, causando “disagi al traffico” e “disobbedendo agli ordini della polizia che ordinava di sgombrare il sito”.
Greta Thunberg: “La crisi climatica sta minacciando la nostra vita”
Thunberg ha ammesso l’accaduto giustificando la sua azione di disobbedienza civile con la necessità di porre l’attenzione “sull’emergenza che sta minacciando la nostra vita, la salute e la proprietà”: la crisi climatica.
“È vero che ero lì quel giorno ed è corretto che ho ricevuto l’ordine [dalla polizia, ndr] che non ho ascoltato, ma rinnego che quel gesto sia un crimine”, ha dichiarato Thunberg in tribunale, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Afp.
“Le mie azioni sono giustificabili. Credo stiamo vivendo un’emergenza. Un numero imprecisato di persone e comunità è a rischio sia nel breve che nel lungo periodo”.
Thunberg non si ferma e continua la protesta
La condanna avrebbe potuto arrivare fino a sei mesi di reclusione, ma l’accusa aveva anticipato che avrebbe chiesto che venisse convertita in una multa.
Poche ore dopo la “condanna”, Greta Thunberg – che nel 2018 ha dato il via agli scioperi per il clima che continua a tenere ogni venerdì e che sono poi sfociati nella creazione del movimento per il clima Fridays for future – ha contribuito a dar vita a una protesta simile nella stessa città di Malmö, secondo quanto riportato dall’altra agenzia Reuters. Ed è stata nuovamente portata via con la forza.
L’attivismo per il clima non sembra volersi fermare davanti al tentativo della legge e della politica di condannare i gesti di protesta e, anzi, sta cercando nuove strade e nuove strategie per far capire all’intera comunità internazionale che è nell’interesse di tutti aprire gli occhi e agire prima che il futuro diventi oscuro. E i giorni che stiamo vivendo in Italia, Europa e Nordafrica sono solo il prologo di un romanzo criminale.
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