L’attivista svedese Greta Thunberg è stata arrestata durante una protesta contro un summit molto controverso, dove vengono premiate le compagnie fossili.
Greta Thunberg è stata arrestata durante una manifestazione contro l’Energy intelligence forum organizzata da Fossil free London.
Il summit è considerato l’oscar del petrolio, dove vengono premiati i migliori dirigenti del settore fossile.
Il 17 ottobre a Londra, Greta Thunberg, l’attivista climatica svedese, è stata arrestata durante una manifestazione a cui hanno partecipato centinaia di persone, in occasione del primo giorno dell’Energy intelligence forum, summit in programma nella capitale britannica dal 17 al 19 ottobre 2023 e che vede la partecipazione di importanti rappresentanti del settore delle fonti fossili, tra cui TotalEnergies e Shell, ma non solo. Thunberg è stata rilasciata su cauzione con un processo fissato per il 15 novembre.
I manifestanti hanno bloccato l’accesso all’hotel 5 stelle InterContinental, sede dell’evento. Greta Thunberg e altri 26 attivisti sono stati arrestati dopo l’intervento della polizia. Le forze dell’ordine hanno confermato l’arresto sulla piattaforma social X, spiegando che “gli attivisti sono accusati di aver ostacolato la circolazione in una strada pubblica”.
Greta Thunberg contro gli “oscar del petrolio”
In una conferenza stampa tenutasi prima del suo arresto, Thunberg ha criticato aspramente la conferenza, sottolineando che “dietro a porte chiuse politici di basso livello fanno accordi con i lobbisti della distruttiva industria dei combustibili fossili”.
Nel corso del primo giorno del Energy intelligence forum, in programma per tre giorni, i manifestanti hanno scandito vari slogan a suon di tamburo, tra cui “stop al petrolio, stop al gas” e “niente ci può fermare, un altro mondo è possibile”. Gli attivisti di Greenpeace hanno dispiegato uno striscione con la scritta “i magnati del petrolio devono pagare il conto”, dopo aver scalato la facciata dell’hotel.
“La stragrande maggioranza dei profitti da record registrati nel 2022 dalle aziende del settore è stata reinvestita nell’espansione dei combustibili fossili, non nella transizione ecologica che dicono di sostenere”, ha commentato l’ong Fossil free London, che ha organizzato la protesta “Oily money out” contro quello che viene considerato l’oscar del petrolio, perché di fatto è una manifestazione dove vengono premiati i dirigenti del settore fossile migliori dell’anno. Fino al 2019, l’evento era chiamato – più onestamente – “Oil & money”, cioè petrolio e soldi.
Al summit partecipa anche il presidente della Cop28
Prima dell’arresto, Greta Thunberg ha anche criticato il ruolo di Sultan al Jaber, ministro e capo dell’azienda petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, il quale presiederà la prossima Cop28, in programma dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai. Al Jaber è stato premiato da Energy intelligence come dirigente dell’anno 2021.
“Sappiamo bene che la lobby dei combustibili fossili interferisce da decenni sui lavori delle conferenze internazionali sul clima”, ha affermato l’attivista svedese, aggiungendo che la scelta del presidente della Cop28 “fa capire che non si arriverà mai alla drastica riduzione delle emissioni di gas serra che è indispensabile per salvare il pianeta”.
A confermare i timori degli attivisti, sono arrivate le parole di Amin Nasser, il capo di Aramco, l’azienda petrolifera statale dell’Arabia Saudita, che ha preso parte al forum: “servono nuovi investimenti nei combustibili fossili per contrastare il declino di molti giacimenti petroliferi”. Un discorso che dimostra quanto gli obiettivi delle principali aziende petrolifere siano ancora lontani dalla transizione.
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