Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
“Il silenzio è complicità, non si può essere neutrali davanti a un genocidio. Anche se il mondo cerca di silenziarci noi torneremo. Nessuno di noi sarà libero fino a che non lo saremo tutti”, sono queste le parole forti e decise pronunciate dall’attivista per il clima Greta Thunberg al corteo organizzato da Fridays for future a Milano, venerdì 11 ottobre. “Viviamo in un’epoca definita di sfruttamento, violenze, oppressioni, genocidi, ecocidi, carestie, guerre, colonialismo, aumento di disuguaglianze, una crescente crisi climatica. Sono tutte crisi interconnesse, che si rafforzano a vicenda e portano sofferenze inimmaginabili. Non possiamo pretendere di lottare per la giustizia climatica se ignoriamo la sofferenza dei popoli emarginati e colonizzati”, ha aggiunto Thunberg. Con la kefiah sulle spalle, l’attivista svedese si è unita al gruppo di studenti che ha sfilato in manifestazione e ha cantato slogan contro lo sfruttamento e il colonialismo.
Greta Thunberg è un’attivista che ha fatto nascere il movimento per la giustizia climatica Fridays for Future. Nato nel 2018, il gruppo è composto da persone che organizzano manifestazioni in cui rivendicano azioni politiche per attuare delle misure contro i cambiamenti climatici. La mobilitazione di oggi si è svolta in una decina di città italiane ed è coincisa con il “No Meloni day”, una giornata creata da collettivi e gruppi studenteschi per manifestare contro il governo che ha approvato di recente il disegno di legge sicurezza che inasprisce le pene per le manifestazioni non violente.
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