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Grindadráp. 98 cetacei sono stati uccisi in un solo giorno alle isole Faroe, di nuovo
La tradizionale caccia ai cetacei, grindadráp, alle isole Faroe continua. In un solo giorno quasi 100 globicefali sono stati cacciati e uccisi in una baia che si è tinta di rosso, come documentato sul luogo da Sea Shepherd.
Quattro ore di inseguimento, dodici minuti di mattanza, 98 globicefali uccisi. È il bilancio della battuta di caccia tradizionale ai cetacei – conosciuta come grindadráp – avvenuta nella giornata del 27 agosto nella baia di Vestmanna alle isole Faroe, un arcipelago disperso nell’oceano Atlantico appartenente alla Danimarca. La mattanza è stata documentata dalla sezione britannica di Sea Shepherd, l’organizzazione che da anni si batte per la conservazione degli oceani e perché questa tradizionale ma brutale pratica finisca.
Il racconto di Sea Shepherd della caccia ai globicefali nelle Faroe
Il racconto è stato infatti riportato da un membro della squadra dell’operazione Bloody fjords di Sea Shepherd che si trovava sull’isola e che, non appena appresa la notizia dello svolgimento della caccia, si è recata sul posto. “Le battute di caccia possono avvenire in qualsiasi momento, in qualsiasi delle 26 baie designate nelle isole Faroe”, ha spiegato il capitano Paul Watson, fondatore dell’organizzazione. “Non c’è nessuna stagione venatoria, nessuna quota, c’è una mancanza di regolamentazione. Tutti i membri del branco (di globicefali o di delfini) vengono uccisi, incluse le madri gravide e i cuccioli. Nessuno viene risparmiato”.
Dirigendoti verso la spiaggia del massacro, speri che il branco di cetacei riesca a scappare. Sulla spiaggia sei circondato da persone che si stanno preparando al massacro. Gente che tira fuori corde e reti piene di uncini, gente che appende i coltelli alla vita. Famiglie con bambini di ogni età iniziano ad arrivare e tu aspetti e speri, aspetti e speri.Tina, Sea Shepherd
La caccia inizia prima in mare, dove per ore le navi accerchiano il branco di cetacei, lo inseguono e lo spingono verso la baia, dove non avranno più scampo.
All’improvviso vedi le barche arrivare, accompagnando una famiglia di globicefali. Inizi a sentire i colpi e le urla, il muro di suono che i cacciatori creano per muovere il branco verso la spiaggia. Senti i globicefali esausti respirare, senti il soffio d’aria disperato che emettono.Tina, Sea Shepherd
Una volta in trappola nelle acque basse della riva comincia la mattanza. “Così, ha inizio. La gente corre in acqua, i globicefali schizzano in panico mentre vengono catturati e trascinati sulla spiaggia. Persone che corrono di globicefalo in globicefalo per sferrare l’ultimo colpo mortale con la lancia spinale prima che qualcun altro tagli il collo. Molti globicefali non muoiono all’istante ma si dissanguano nell’acqua bassa, a volte sbattendo la coda. Poi, è finita. Un’intera famiglia di globicefali è stata sterminata in meno di 15 minuti”.
Sei circondata da risate, urla, schiamazzi e schizzi mentre l’acqua sotto ai tuoi piedi si tinge di rosso con il sangue di queste magnifiche anime innocenti.Tina, Sea Shepherd
Dopo il massacro, le carcasse vengono posizionate sulla spiaggia e ne viene prelevata la carne. Quello che resta dei loro corpi, poi, viene caricato su un camion e brutalmente scaricato nell’oceano.
Su una scogliera isolata, il camion si ferma. Usando l’artiglio della gru le carcasse vengono scaricate e gettate dalla scogliera. Una dopo l’altra, trovano la loro fine in una tomba sott’acqua. È finita, sono morte tutte. Un’intera famiglia è stata sterminata davanti ai nostri occhi.Tina, Sea Shepherd
La tradizione del grindadráp
La mattanza avvenuta a Vestmanna è l’undicesima caccia dell’anno, che porta la quota i cetacei uccisi nel 2019 a 600, secondo i dati di Sea Shepherd. L’organizzazione riporta inoltre che negli ultimi dieci anni, dal 2009 al 2018, la grindadráp nelle isole Faroe ha causato l’uccisione di 7.744 esemplari di cinque specie diverse di cetacei.
Questo tipo di attività venatoria è una tradizione millenaria risalente ai primi insediamenti sull’isola. Per secoli, la caccia ha infatti garantito la sopravvivenza della popolazione nativa. Per questo motivo la caccia conosciuta come grindadráp è ancora permessa e non regolamentata perché dichiarata non commerciale, anche se la carne di questi cetacei viene comunque venduta nei supermercati e considerata una prelibatezza nei ristoranti. Tuttavia, nel corso degli anni le abitudini delle persone sono cambiate, così come i metodi di sussistenza, rendendo questa pratica anacronistica.
La tua mente cerca ancora di capire cosa hanno visto i tuoi occhi. Sai che non dimenticherai mai quei suoni, il sangue e l’odore. Rimarranno con te, rendendoti ancora più determinata a fare qualsiasi cosa per porre fine a una pratica barbara, inutile e senza senso. Tina, Sea Shepherd
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