Gruppo Aeffe, la strategia di sostenibilità vuole “Disegnare il futuro, insieme”

Gruppo Aeffe presenta il suo approccio responsabile al business per concretizzare l’impegno nella transizione ecologica, senza rinunciare all’efficienza.

Il 58 per cento della Gen Z e Millennials è consapevole che le proprie scelte in ambito moda hanno un impatto importante sul cambiamento climatico (ThreadUP Resale Report 2023). Le sfide socio-ambientali del settore fashion & luxury sono sempre più tangibili e limitarne l’impatto, adottando modelli di produzione circolari e sostenibili, è una responsabilità che tutte le aziende del settore devono assumersi. E su questo Gruppo Aeffe vuole essere in prima linea.

“Il drammatico impatto ambientale e sociale della moda si origina dalla sovrapproduzione, una problematica che è stata resa più severa dal dilagare del fast fashion“, commenta Pasquale Apicella, sustainability manager di Gruppo Aeffe, il polo della moda che riunisce i marchi Alberta Ferretti, Moschino, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini.

“In Aeffe, riusciamo a contenere questo problema – assicura Apicella – focalizzandoci solo sulla produzione di quanto viene effettivamente ordinato dai nostri clienti e dalle nostre boutique. Ovviamente, pur con questa accortezza, l’impatto ambientale della nostra produzione, come in tutto il settore, è importante, e da qui nasce l’idea di accelerare il nostro processo verso un’evoluzione sostenibile e sempre più responsabile”.

Il Manifesto di Aeffe presentato alla Giornata della Terra

In occasione della Giornata della Terra, Gruppo Aeffe ha presentato la propria strategia di sostenibilità, condensata in un Manifesto e nei principali risultati della Dnf (Dichiarazione non finanziaria).

“Credo che il Manifesto racchiuda in maniera sintetica tutti i valori fondanti della nostra azienda – commenta Francesco Ferretti, Chief Operations Officer di Gruppo Aeffe – e al contempo sottolinei il ruolo fondamentale che la sostenibilità gioca nelle nostre strategie attuali. In questo documento, che si rivolge innanzi tutto alla nostra popolazione aziendale e ai nostri collaboratori, abbiamo voluto sottolineare ciò che da sempre ci caratterizza, come la creatività, l’attenzione alla qualità e il legame con il territorio, sottolineando come oggi sia fondamentale pensare a una crescita e a un’evoluzione che possa essere solo ed esclusivamente sostenibile e responsabile”.

Francesco Ferretti, amministratore delegato di Gruppo Aeffe © Aeffe
Francesco Ferretti, Chief Operations Officer di Gruppo Aeffe © Aeffe

In linea con gli impegni intrapresi, il Gruppo Aeffe ha definito la procedura di governance della sostenibilità, inserendo nella struttura aziendale figure professionali dedicate, come il nuovo sustainability manager, che proviene da una lunga esperienza in Arena. È stato inoltre costituito un comitato di sostenibilità esecutivo, che si riunisce periodicamente per definire obiettivi e strategie.

Primo pilastro: planet & environment

I risultati e i traguardi che il Gruppo Aeffe intende raggiungere, si articolano secondo i tre pillar della strategia di sostenibilità. Planet & environment, il primo pilastro, riunisce le principali azioni intraprese per la salvaguardia dell’ambiente.

Un'immagine della campagna Save the Glacier di Alberta Ferretti © Aeffe
Un’immagine della campagna Save the Glacier di Alberta Ferretti © Aeffe

“In quanto azienda quotata, dal 2016 abbiamo l’obbligo di rendicontare le emissioni Scope 1 e Scope 2“,  spiega Apicella. “Nel 2023, mossi dall’obiettivo di migliorare la qualità dei dati, abbiamo rivisto le modalità della raccolta, estendendola anche ad aree che prima non erano coinvolte, come il retail”. Il percorso proseguirà nel 2024 con la rendicontazione delle emissioni di Scope 3, ossia le emissioni di CO2 equivalente lungo tutta la catena del valore, compresi i fornitori. “Una volta raggiunto questo obiettivo – conclude Apicella – saremo in grado di definire un orizzonte temporale entro il quale raggiungere la net zero emissions, disegnando una strategia climatica che ci porti ad aderire all’iniziativa SBTI (Science Based Target Initiative) entro il 2026″.

Formazione al centro con people & community, anche grazie a LifeGate Edu

Il secondo pilastro, people & community, è relativo alle persone che si relazionano con il gruppo, a partire dai dipendenti. In quest’ambito, tra le prime necessità identificate dall’azienda, c’è stata quella della diffusione di una cultura di sostenibilità, attivando un piano di formazione della popolazione aziendale a diversi livelli. Per la componente dirigenziale, è stato scelto il corso avanzato a cura di LifeGate Edu.

“Abbiamo riscontrato una grande attenzione e interesse verso queste tematiche – assicura Apicella -. Siamo consapevoli che la trasformazione responsabile si possa davvero concretizzare solo attraverso un impegno collettivo. Nel 2024, introdurremo anche una formazione focalizzata sulle competenze di prodotto”.

L’economia circolare come ambizione del pilastro product & supply chain

Un autentico percorso di sostenibilità non può prescindere dal prodotto. Su questo fronte, nel pillar product & supply chain, Gruppo Aeffe vuole sviluppare le collezioni in un’ottica più sostenibile, coniugando creatività e design con materiali e soluzioni che abbiano un minor impatto sull’ambiente e sulle persone. “La vera sfida dell’economia circolare nell’industria della moda risiede nella necessità di creare un equilibrio tra creatività e design da una parte e utilizzo di pratiche e materiali dall’altra – illustra Ferretti -. Per compiere passi reali in questo senso è fondamentale educare alla sostenibilità chi sviluppa il prodotto e i nostri partner, cosa che abbiamo messo in atto nella nostra azienda”.

La sede di Gruppo Aeffe a San Giovanni in Marignano (RN) © Aeffe
La sede di Gruppo Aeffe a San Giovanni in Marignano (RN) © Aeffe

In quest’ottica, il brand Moschino ha introdotto l’uso di cotone organico riciclato nelle sue collezioni, aprendo una strada a tutti i brand del Gruppo che si stanno allineando a questa strategia, a partire dal brand Philosophy di Lorenzo Serafini.
“In questo caso, è estremamente rilevante anche creare delle collaborazioni solide con player della catena di fornitura”, chiarisce Apicella. “Nell’ambito dell’economia circolare sono importanti anche i progetti che abbiamo avviato per lo smaltimento dei rifiuti di produzione, sia con Camera nazionale della moda per il Consorzio Re.crea, che con l’Università degli studi di Firenze con il programma “Re-Waste”.

Il Gruppo ha introdotto una nuova procedura di qualifica Esg dei fornitori, per integrare gli aspetti di sostenibilità in tutto il processo di approvvigionamento. Nel 2023, il 100 per cento dei nuovi fornitori di prodotto finito, prêt-à-porter e intimo-mare (commercializzato) è stato valutato con la nuova procedura. È in programma dal 2024 un’intensificazione del monitoraggio, per poter raggiungere tutte le categorie di fornitori. “L’obiettivo è implementare costantemente questo percorso, elevando la qualità dei dati che raccogliamo, per portare a compimento il progetto della creazione del Digital Product Passport”, chiosa Ferretti.

I principali risultati della Dnf sono riportati nella sintesi, a cura di LifeGate.

 

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