Sella è tra i primi gruppi bancari in Italia a raggiungere la carbon neutrality, attraverso un percorso di riduzione dell’impronta di CO2 e compensazione delle emissioni.
Il gruppo Sella è tra i primi in Italia ad aver centrato l’obiettivo della carbon neutrality , ovvero l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 legate alle proprie attività. Si tratta di un traguardo raggiunto in anticipo rispetto a quanto previsto, poiché l’istituto finanziario aveva ipotizzato di riuscirci nel 2024. Un risultato ottenuto in collaborazione con il progetto Impatto Zero di LifeGate, attraverso il quale è stato possibile definire un piano strategico di sostenibilità, finalizzato a limitare fortemente l’impatto climatico dell’azienda e a compensare le emissioni residue.
Mitigazione sulle emissioni dirette e indirette di gas ad effetto serra
“Il percorso per arrivare alla carbon neutrality”, ha spiegato il gruppo Sella, “è partito da un’analisi approfondita delle emissioni di gas ad effetto serra, calcolate sulla base di quelle prodotte dal gruppo nel 2019: prima quindi che l’emergenza sanitaria legata alla Covid-19 imponesse un ripensamento delle modalità di lavoro con il ricorso allo smartworking e alle relazioni da remoto. Tale misurazione ha quantificato in circa 13mila tonnellate di CO2 equivalenti la produzione annuale in Italia e all’estero”.
Il programma di mitigazione delle emissioni climalteranti ha riguardato quelle dirette, riconducibili ad attività interne alla società: è il caso del consumo di gas per il riscaldamento o del carburante necessario per la flotta aziendale. Ma si è lavorato anche sulle emissioni indirette, come quelle riconducibili a consumi energetici interni degli edifici (relativi all’elettricità acquistata). Infine, si è tenuto conto delle emissioni climalteranti indirette disperse nell’atmosfera per altre attività dell’azienda (ad esempio per l’acquisto di materiali e macchinari per gli uffici).
Oggi è un giorno importante perché abbiamo azzerato l’impatto delle nostre emissioni di Co2 e raggiunto la cosiddetta "…
L’impegno del gruppo Sella a favore delle fonti rinnovabili
Il gruppo Sella, d’altra parte, è impegnato da tempo sul fronte della sostenibilità ambientale. Da anni la totalità dell’energia elettrica utilizzata dall’istituto di credito è generata grazie a fonti rinnovabili certificate, anche grazie a diciassette impianti fotovoltaici installati sulle coperture di sedi e succursali presenti in varie zone d’Italia. In particolare, la sede centrale di Biella è stata costruita seguendo criteri di di eco-sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale. Non solo grazie al fotovoltaico ma anche al solare termico per la produzione di acqua calda.
Inoltre, l’edificio S32 a Milano, che ospita la community del Fintech District, ha ottenuto la certificazione Leed (Leadership in energy and environmental design) “Platinum”: il livello più alto per gli stabili che fanno un utilizzo efficiente delle risorse energetiche.
L’apporto fondamentale del progetto Impatto Zero di LifeGate
Al contempo, il gruppo bancario ha avviato il piano battezzato “Progetto sostenibilità”, al fine di migliorare le performance sociali e ambientali, da un lato, e promuovere un’economia sostenibile, dall’altro. Il tutto nell’ottica di contribuire a centrare i diciassette Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Anche partendo dalla quotidianità: come nel caso delle borracce ecosostenibile distribuite a dipendenti e collaboratori, dotate di un chip che fornisce via app la quantità di plastica risparmiata ogni volta che le si riempie. O ancora il ricorso all’utilizzo di materiale per ufficio a basso impatto ambientale, come nel caso della carta certificata Fsc.
In tutto ciò l’apporto dell’iniziativa “Impatto Zero” di LifeGate è stato essenziale: ha consentito di contribuire alla tutela delle foreste e di sviluppare programmi di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili. Il gruppo Sella sta supportando tre iniziative in Europa, Africa e Centro-America: un progetto di riduzione delle emissioni legate al riciclaggio della plastica in Romania, e due progetti dedicati alla protezione della foresta in Zimbabwe e del paesaggio della costa caraibica in Guatemala.
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