Il Congresso del Guatemala ha vietato i matrimoni gay e inasprito le pene contro l’aborto, ma il presidente Giammattei annuncia che non intende firmarla perché incostituzionale.
- Il Congresso del Guatemala ha approvato una legge che vieta il matrimonio tra coppie dello stesso sesso e aumenta le pene per l’aborto fino a 25 anni di carcere.
- Secondo la legge, l’educazione sessuale sarà esclusivamente di competenza dei genitori e non avverrà nelle scuole.
- Il presidente Giammattei è intenzionato a porre il veto sulla legge, perché incostituzionale.
Il Congresso del Guatemala ha approvato una legge che vieta il matrimonio tra coppie dello stesso sesso e aumenta le pene per l’aborto fino a 25 anni di carcere. In una fase storica di aperture ai diritti civili nella regione dell’America Latina, il Congresso di Città del Guatemala ha compiuto così un vero e proprio passo indietro: con 101 voti a favore e solamente 8 contrari, infatti, è passata la ‘Iniciativa 5272’, la legge per la protezione della vita e della famiglia, una proposta di legge di 21 articoli redatta nel 2017 e da allora sempre accantonata. “Abbiamo fatto un grande passo in difesa della nostra nazione”, ha detto la presidente del Congresso Shirley Rivera dopo l’approvazione finale. Ma il finale della vicenda molto probabilmente non è ancora scritto, perché il presidente Alejandro Giammattei ha annunciato che porrà il veto sulla legge se gli verrà presentata così com’è, perché incostituzionale.
Cosa dice la legge per la protezione della vita e della famiglia
Di questi 21 articoli che compongono la legge il numero 15 stabilisce che l’educazione sessuale debba essere demandata ai genitori, vietando alle scuole “di promuovere politiche o programmi relativi alla diversità sessuale e ideologia di genere o insegnare comportamenti sessuali diversi dall’eterosessualità come orientamento normale, o che sono incompatibili con gli aspetti biologici e genetici dell’essere umano”. I due articoli successivi vietano il matrimonio tra persone dello stesso sesso, andando a toccare anche le unioni celebrate finora, che non saranno più considerate valide. L’articolo 18 infine dispone delle linee guida alla società civile affinché non trasgredisca le norme e addirittura indica che “nessuna persona può essere perseguita penalmente per non aver accettato la diversità sessuale o l’ideologia di genere come normale, a condizione che non abbia violato alcuna disposizione di legge o attentato contro la vita, l’integrità o la dignità delle persone”.
Le due posizioni del presidente Giammattei
L’approvazione della legge arriva, per ironia della sorte, a cavallo tra le celebrazioni per la Giornata internazionale della donna, che hanno visto scendere in piazza in Guatemala migliaia di persone, e quelle del congresso iberoamericano per la vita e la famiglia, in occasione della quale il presidente della Repubblica Alejandro Giammattei aveva detto che “ognuno porterà l’impegno nei propri paesi a combattere per la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale”.
Lo stesso Giammattei, però, potrebbe bloccare l’approvazione definitiva della nuova legge, alla quale manca solamente la sua firma, se non venisse modificata: “La legge 5272 non è una iniziativa del governo – ha sottolineato in un messaggio alla nazionale – e vi sarà posto il veto presidenziale perché viola la costituzione politica della Repubblica e le convenzioni internazionali di cui il Guatemala è firmatario”. Il braccio di ferro tra governo e Congresso è appena iniziato ed è probabile che la legge, per essere approvata, debba subire delle forti modifiche.
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