Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Gufi o allodole?
Per tutta la vita tendiamo a portarci appresso un orologio interno che determina giorno per giorno il nostro bioritmo personale. Quindi o gufi o allodole!
Avvertite sonnolenza alle otto o alle dieci di sera, oppure
soltanto verso tarda notte? La “colpa” è soprattutto della
vostra ora di nascita.
Per tutta la vita tendiamo a portarci
appresso un orologio interno che determina giorno per giorno il
nostro bioritmo personale.
Chi per esempio nasce verso mezzanotte, solitamente è molto
sveglio e attivo durante tutta la mattina e primo pomeriggio, ma
comincia a sentire i primi segnali della sonnolenza già alle
sei di sera. Nascere verso le sei del mattino normalmente permette
d’essere ancora in buona forma fino alle undici di sera o
mezzanotte e il sonno che segue sarà, solitamente, profondo
e ristoratore. Nascere in altri orari, per esempio in tarda
mattinata o nel pomeriggio, sfasa di conseguenza i momenti di
massima resa e quelli in cui siamo più rilassati e
predisposti a dormire.
Andare a letto nel momento in cui il nostro orologio biologico ci
permette di andare a pieni giri può essere frustrante e
spesso il sonno non è così profondo come vorremmo.
Ciò spiega perché non tutti dormiamo allo stesso
modo e negli stessi orari. Le “allodole“, vale a dire le persone
nate di primo mattino, saranno probabilmente per tutta la vita
più sveglie nelle prime ore della giornata che di sera,
contrariamente ai “gufi” che adorano la vita notturna.
Ma non si tratta di un destino ineluttabile. Se il nostro bioritmo
non fosse perfettamente adatto alle esigenze dei nostri orari di
lavoro possiamo sostenerlo, con qualche trucco:
- stare il più possibile alla luce naturale, specie quella
del mattino, perchè favorisce la produzione di ormoni e
neurotrasmettitori, come la serotonina, che influenza positivamente
l’umore o la melatonina che rilasciata durante la notte
consentirà un buon riposo; - se possibile fate un breve intervallo dopo pranzo. Possono
bastare dieci o venti minuti di “siesta” o anche di semplice
relax in poltrona per carburare meglio nel pomeriggio ed essere
meno stanchi di sera. Può sembrare paradossale, ma arrivare
all’ora del riposo serale “a denti stretti” non facilita il
sonno; - è meglio non eccedere con le dormite mattutine, almeno
non oltre le dieci, per non “starare” eccessivamente il nostro
orologio interno.
Gudrun Dalla Via
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