Calura, distrazioni, stanchezza. L’esodo estivo in auto nasconde molte insidie. Gli Adas, Advanced driver-assistance systems, possono aiutarci a prevenire o ridurre gli incidenti. Cosa sono e come usarli.
Guidatori, veicoli, produttori, architetti: così ognuno può diminuire gli incidenti
Gli incidenti stradali sono in diminuzione, ma con più attenzione, più tecnologia e qualche idea innovativa potrebbero calare ancora di più. E ognuno ha un ruolo. Si possono ridurre al minimo i rischi a partire da atteggiamenti personali più responsabili. Il 40% degli automobilisti telefona senza vivavoce, il 30% conferma di leggere e il 20%
Gli incidenti stradali sono in diminuzione, ma con più attenzione, più tecnologia e qualche idea innovativa potrebbero calare ancora di più. E ognuno ha un ruolo. Si possono ridurre al minimo i rischi a partire da atteggiamenti personali più responsabili. Il 40% degli automobilisti telefona senza vivavoce, il 30% conferma di leggere e il 20% di scrivere sms durante la guida.
In dettaglio, nel 2013 il numero di decessi è diminuito dell’8% rispetto al 2012, dopo una riduzione del 9% nel 2012 sul 2011. In Italia si è avuto un calo del 6% sul 2012, e del 5% tra il 2011 e il 2012.
L’Italia purtroppo rimane un po’ al di sopra, con 58 vittime per milione di abitanti (la media europea è di 52). I Paesi con gli incidenti meno gravi – e lo sono da anni – restano Svezia (28) e Gran Bretagna (29), seguiti dalla Danimarca (34) che tuttavia nel 2013 ha fatto registrare un aumento dell’8% rispetto all’anno prima. La Slovacchia ha segnato il miglior progresso dal 2012 al 2013 col 24% in meno di incidenti mortali, pari a 42 morti per milione di abitanti. Ancora male Romania, con 92 morti sulle strade per milione di abitante, Polonia (87) e Lettonia (86).
In Italia, ogni anno avvengono oltre 200mila incidenti stradali. È possibile sia ridurne il numero, sia la gravità degli effetti. Ecco chi può farlo, e come.
Il ruolo dei guidatori
Uomo e tecnologia alla guida non devono avere un rapporto conflittuale e i costruttori, nel concepire i veicoli, devono tenerne conto affinché la tecnologia vada a compensare, ove possibile, anche l’eventuale comportamento umano errato. Secondo uno studio condotto da un gruppo assicurativo europeo, in futuro sarebbe possibile evitare o ridurre la gravità di circa un incidente su due se i sistemi di assistenza alla guida fossero sviluppati in modo coerente e venissero maggiormente diffusi.
Il ruolo della tecnologia
I dispositivi di assistenza di guida a bordo dei veicoli dotati di nuovi sensori e telecamere possono minimizzare gli incidenti. L’Automated Highway Driving Assist che debutterà sulle Toyota nel 2015 integra due sottosistemi, uno per il mantenimento della distanza di sicurezza dal veicolo che precede (Cooperative-adaptive Cruise Control) agendo su acceleratore e freno, e uno per il mantenimento della carreggiata, intervenendo sullo sterzo. Bene anche i sistemi anticollisione come il Pre-Collision System che gestisce la frenata d’emergenza in presenza di ostacoli e pedoni.
Il ruolo dei progettisti
La maggiore responsabilità di chi progetta le tecnologie dei veicoli e di controllo è nell’ottimizzazione dell’interfaccia uomomacchina: i dispositivi elettronici non devono distrarre il guidatore, ma coadiuvarlo. Le tecnologia deve essere rivolta all’ottenimento di uno stile di guida fluido, equilibrato, sereno e attento.
Il ruolo delle case automobilistiche
Oltre agli investimenti in ricerca e sviluppo, le Case produttrici possono sostenere sforzi comuni e istituzionali: sottoscrivere la Carta Europea della Sicurezza Stradale, promuovere le campagne di sensibilizzazione sui pericoli della guida sotto l’influenza di alcol e droghe come la Top-25, sostenere il Programma di ricerca dell’Etsc (Consiglio Europeo della Sicurezza dei Trasporti), che comprende elementi come il Pin Program e il progetto R2R – Road to Respect, in collaborazione con le Università.
Il ruolo degli urbanisti
Lo studio dei flussi di traffico ha compiuto molti passi avanti negli scorsi anni. Tra i molti spunti intriganti, due meritano un particolare rilievo. Uno, ridurre la segnaletica stradale, come prescrive il paradosso di Hans Moderman. In Nord Europa vi sono alcuni casi di municipalità che scelgono di eliminare cartelli stradali, semafori e marciapiedi perché è dimostrato che gli automobilisti spontaneamente divengono più cauti, prestano più attenzione e moderano la velocità. Due, una misura che contribuirebbe alla sicurezza stradale e all’ambiente sarebbe sostituire i 35 milioni di vecchi lampioni in Europa con l’illuminazione pubblica a led: taglierebbe le emissioni di CO2 in Europa e contribuirebbe – dato che il comfort visivo è altissimo e il colore e la qualità della luce sono modulabili – a creare strade perfettamente illuminate con consumi energetici ridotti e 4 milioni di tonnellate di CO2 in meno.
Speriamo che anche la nostra educazione stradale possa evolversi come quella tecnologica.
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