Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso in un raid in Iran. Dietro ci sarebbe Israele, che per ora non commenta.
- Ismail Haniyeh era considerata la figura più importante di Hamas.
- È stato ucciso in un raid mentre si trovava in Iran per l’insediamento del nuovo presidente.
- Dietro al raid ci sarebbe Israele, che ha già compiuto attacchi simili negli ultimi tempi.
Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso da un raid in Iran. L’attacco è avvenuto mentre Haniyeh si trovava nel paese alleato per partecipare alla cerimonia d’insediamento del presidente Massoud Pezeshkian. Israele, che nei giorni scorsi aveva già attaccato il Libano per uccidere uno dei leader di Hezbollah, non ha ancora rivendicato l’attacco. Ma secondo più fonti locali non ci sono dubbi sulla sua matrice.
Haniyeh era la figura più di spicco dell’ala politica di Hamas, considerata più moderata rispetto ai leader della fazione militare. In questi mesi è stato lui a occuparsi dei negoziati con Israele per il cessate il fuoco, che ora potrebbero essere compromessi una volta per tutte. E si rischia un’escalation militare in Medio Oriente.
Chi era Ismail Haniyeh
Haniyeh aveva 62 ed era il leader politico dell’organizzazione radicale palestinese Hamas. Nel 2006, dopo la vittoria di Hamas alle elezioni nella Striscia di Gaza, Haniyeh era stato nominato capo dell’organizzazione nella Striscia, ricoprendo anche la carica di primo ministro. Nel 2017 ha lasciato il territorio per trasferirsi in Qatar e divenire capo politico dell’organizzazione, cioè il ruolo più importante all’interno di Hamas.
Haniyeh era considerata una figura più moderata rispetto ad altre all’interno dell’organizzazione palestinese. Sicuramente lo era più di Yahya Sinwar, colui che lo ha sostituito nel 2017 all’interno della Striscia di Gaza, considerato la mente dell’attacco del 7 ottobre in Israele, così come della leadership militare.
In questi mesi Haniyeh è stata la figura di Hamas incaricata di negoziare con Israele per un cessate il fuoco. Negoziati che ora potrebbero essersi interrotti una volta per tutte.
L’uccisione di Haniyeh in Iran
Alle due di notte del 31 luglio Ismail Haniyeh è stato ucciso in Iran, dove si trovava per l’insediamento del nuovo presidente del paese, Massoud Pezeshkian.
Secondo le prime informazioni arrivate dai media iraniani, la residenza dove si trovava il leader di Hamas è stata colpita da un missile lanciato da fuori il paese. Oltre ad Haniyeh è morta anche una sua guardia del corpo. L’organizzazione palestinese, l’Iran e il movimento libanese Hezbollah hanno detto che l’attacco è stato compiuto da Israele, che al momento non ha rivendicato l’attacco.
L’azione è in linea con altre operazioni simili oltreconfine di Israele negli ultimi tempi. Proprio nelle scorse ore Tel Aviv aveva bombardato la capitale del Libano, Beirut, per eliminare uno dei leader di Hezbollah, Fuad Shukr. Nell’attacco sono morti anche due bambini. Lo stesso aveva fatto nel gennaio scorso per uccidere un altro dirigente dell’organizzazione, Saleh al-Arouri. Ad aprile invece Israele aveva bombardato il consolato iraniano a Damasco, in Siria, uccidendo almeno 16 persone, tra cui alcuni comandanti di alto livello della Guardia rivoluzionaria iraniana, oltre che diversi civili. Negli anni scorsi Israele aveva condotto altri attacchi mirati in Iran per uccidere figure di spicco nel paese.
Rischio escalation
“Se ne pentiranno. Difenderemo la nostra integrità territoriale e il nostro onore”, ha annunciato il presidente dell’Iran, Massoud Pezeshkian. Hezbollah ha sottolineato che l’esecuzione “renderà più forte la resistenza”. Condanne all’attacco sono arrivate anche da Cina, Qatar, Turchia e dagli Houthi, che in questi mesi stanno conducendo una guerra a distanza con Israele fatta di sabotaggi, raid aerei e attacchi alle navi cargo.
Dopo l’attacco di Israele all’ambasciata iraniana a Damasco, l’Iran aveva risposto con una pioggia di droni sul territorio israeliano. Anche da Hezbollah si aspettano attacchi dopo i raid su Beirut delle ultime ore. E Hamas difficilmente non reagirà all’uccisione del suo leader. L’uccisione di Ismail Haniyeh rischia di creare un’escalation militare in Medio Oriente.
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