Il bilancio dei morti è di 115 persone a causa di un violento incendio divampato alle Hawaii. Si tratta del rogo più drammatico dell’ultimo secolo, in termini di perdite di vite umane, nell’arcipelago e negli interi Stati Uniti.
“Centinaia di famiglie in fuga, persone recuperate in mare”
Le operazioni di ricerca e di soccorso sono tuttora in corso, e per questo non è escluso che i numeri possano aumentare ulteriormente. Proprio l’isola di Maui risulta la più capita, con i venti particolarmente forti – con raffiche che hanno raggiunto i 130 chilometri all’ora, sostenute dall’uragano Dora, che circola attualmente sull’oceano Pacifico ad alcune centinaia di chilometri di distanza – che stanno rendendo estremamente difficoltoso il lavoro dei vigili del fuoco.
La città turistica di Lahaina, sulla costa occidentale è quella più in difficoltà. “Gran parte del centro urbano è andata distrutta e centinaia di famiglie che vi abitavano sono state costrette a fuggire”, ha dichiarato il governatore delle Hawaii, Richard Bissen. Le verifiche effettuate sorvolando la zona hanno indicato la presenza di “più di 271 strutture” danneggiate dall’incendio.
Gli incendi alle Hawaii stanno saturando i servizi sanitari locali
C’è addirittura chi è stato costretto a gettarsi in mare pur di sopravvivere. Quattordici persone sono state recuperate in acqua, lontane dalla costa di Lahaina. Sull’isola, inoltre, i servizi sanitari sono al collasso, incapaci di rispondere alle necessità dei pazienti ustionati o intossicati dai fumi. Una situazione definita “drammatica” dalla vice-governatrice Sylvia Luke.
Complessivamente, 2.100 persone sono state ospitate in una serie di centri d’accoglienza allestiti dai soccorritori, altre duemila all’aeroporto di Kahului, in attesa di essere evacuate. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha attivato la Guardia nazionale per sostenere i soccorsi e ha annunciato che verranno mobilitati “tutti i mezzi federali disponibili” per lottare contro l’incendio.
I have ordered all available federal assets on the Islands to help with response.
And I urge all residents to continue to follow evacuation orders, listen to the instructions of first responders and officials, and stay alert.
La situazione è particolarmente caotica, infine, a causa del fatto che la violenza del vento ha abbattuto numerosi tralicci elettrici e provocato un blocco delle comunicazioni: i blackout riguardano circa 13mila persone e in alcune zone non è neppure possibile contattare il 911, il numero d’emergenza americano.
Nessun danno, invece, all’osservatorio situato sul vulcano Mauna Loa, che da decenni monitora la concentrazione di CO2 nell’atmosfera terreste: il sito scientifico non è sull’isola di Maui ma sulla più meridionale e più grande isola delle Hawaii.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.