Se Michelle Obama avesse fatto questo discorso prima della convention repubblicana, Melania Trump lo avrebbe ripreso? Ecco cosa ha detto la first lady a Filadelfia per sostenere Hillary Clinton.
Hillary Clinton. Non votatemi solo perché sono donna
Hillary Clinton, classe 1947, è un’icona della politica americana. Dopo la presidenza del marito Bill Clinton (1993-2001) è diventata l’unica first lady ad aver ricoperto una carica pubblica, con l’elezione a senatrice nel 2001. È stata nominata segretario di stato dal 2009 al 2013 durante il primo mandato di Barack Obama. Tweet riguardo #ImWithHer Una superpotenza
Hillary Clinton, classe 1947, è un’icona della politica americana. Dopo la presidenza del marito Bill Clinton (1993-2001) è diventata l’unica first lady ad aver ricoperto una carica pubblica, con l’elezione a senatrice nel 2001. È stata nominata segretario di stato dal 2009 al 2013 durante il primo mandato di Barack Obama.
Una superpotenza dell’energia pulita
Qualora diventasse presidente, Clinton promette di affrontare seriamente i cambiamenti climatici rispettando gli impegni presi da Obama con il Clean power plan – e non solo. Vuole che gli Stati Uniti diventino una “superpotenza dell’energia pulita”, attraverso l’attuazione di misure concrete come l’installazione di mezzo miliardo di pannelli solari, la fornitura di energia rinnovabile a tutte le famiglie e la riduzione di un terzo dello spreco, delle emissioni di gas serra e del consumo di petrolio.
Inoltre, mira a combattere l’ingiustizia ambientale (noto come razzismo ambientale) in tutto il paese, cioè eliminare i fattori come l’inquinamento dell’aria, delle acque e dei terreni che colpiscono molto di più le minoranze etniche e le comunità più povere.
“Non votatemi perché sono donna”
Hillary Clinton ha intenzione di “aumentare le opportunità per tutti gli americani” a partire dai bambini, garantendo l’accesso ad asili di qualità. Vuole mantenere il sistema sanitario accessibile a tutti, bloccare gli aumenti di costo per i servizi medici e i farmaci e garantire la salute riproduttiva delle donne (ovvero lo stato di benessere fisico, mentale e sociale correlato al sistema riproduttivo e alle sue funzioni).
Clinton ha affermato che non si aspetta di ricevere voti da parte del pubblico femminile solo perché donna. Tuttavia, l’empowerment femminile è un punto importante della sua campagna. Considerando che le donne rappresentano la maggioranza dei lavoratori meno pagati, ha intenzione di eliminare il divario di retribuzione tra i sessi aumentando il salario minimo e di istituire un congedo di maternità retribuito per le madri. Inoltre, promette di attuare misure serie per porre fine alle aggressioni sessuali all’interno dei campus universitari.
Il programma di Hillary Clinton affronta anche i temi legati al mondo lgbt. Tra le misure, ci sarebbe l’adozione dell’Equality act che vieterebbe qualsiasi tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’eliminazione degli ostacoli che le persone lgbt affrontano svolgendo o facendo domanda per il servizio militare. Se diventerà presidente, indirizzerà i suoi sforzi per proteggere i diritti delle persone affette da disabilità, in particolare l’accesso al lavoro.
Vuole combattere l’ingiustizia razziale riformando il sistema giuridico penale: in particolare mira a porre fine alle incarcerazioni di massa che interessano le minoranze. Per fare ciò, punta a eliminare le sentenze per reati di droga non violenti e vietare le analisi comportamentali a fini investigativi (profiling) su base razziale effettuate dalle forze dell’ordine.
I migranti dovrebbero diventare americani
La candidata prevede di introdurre una riforma sull’immigrazione, con l’obiettivo di permettere ai migranti di diventare cittadini americani. Vuole porre fine all’espulsione di migranti sprovvisti di documenti, come quelli entrati nel paese da bambini, e far sì che l’applicazione delle norme in materia di immigrazione sia mirata e umana, ponendo fine alla detenzione di famiglie che arrivano alla frontiera in condizioni disperate e alla chiusura di centri di immigrazioni privati.
La lunga carriera a Washington di Hillary Clinton è un’arma a doppio taglio. Qualcuno si chiede se sarà in grado di opporsi alle potenti lobby, mentre altri vedono la sua esperienza come un vantaggio preziosissimo. Favorita dall’establishment del partito, sarà probabilmente la candidata democratica alla presidenza, anche se il rivale Bernie Sanders sta dimostrando di essere un avversario difficile da battere. Lo scopriremo solo grazie alle primarie.
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