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H&M lancia una collezione per bambini insieme al Wwf, per proteggere gli animali in pericolo
La catena di negozi di abbigliamento e l’organizzazione ambientalista hanno stretto una collaborazione per sostenere la conservazione delle specie in via di estinzione.
La tigre, il leopardo delle nevi, l’orso polare e, naturalmente, il panda, queste sono alcune delle specie animali a rischio estinzione la cui immagine campeggia su una nuova collezione di abbigliamento per bambini lanciata da H&M.
H&M e Wwf per la biodiversità
L’azienda di abbigliamento svedese, con il supporto del Wwf, ha lanciato una linea di vestiti per bambini su cui sono raffigurate stampe realistiche di animali a rischio. Per ogni articolo venduto il 10 per cento del prezzo di vendita sarà devoluto all’organizzazione ambientalista per sostenere il lavoro del Wwf nella conservazione delle specie in via di estinzione. Oltre a raffigurare gli animali, sugli abiti saranno stampati messaggi per sensibilizzare genitori e bambini circa l’importanza della biodiversità, come “proteggi il mio habitat”.
Cotone biologico e sostenibilità
La linea di abbigliamento, che comprende maglioni, t-shirt, leggings, pantaloni e pigiami, sarà interamente realizzata con cotone biologico certificato e, secondo quanto dichiarato dalla società, i prodotti rispettano criteri ambientali e sociali rigorosi. Il lancio della collezione, in edizione limitata, mira ad avvicinare i clienti di H&M alle tematiche ambientali, ma è anche un’occasione per l’azienda per evidenziare la collaborazione con il famoso Panda, stretta nel 2013 e che si protrarrà per altri cinque anni.
H&M e Wwf per il clima
La partnership tra H&M e Wwf è incentrata in prevalenza sulla conservazione dell’acqua e sulla lotta ai cambiamenti climatici. Con la consulenza dell’organizzazione ambientalista H&M ha elaborato una nuova e ambiziosa strategia per ridurre il proprio impatto ambientale.
Per la Clean Clothes Campaign è solo greenwashing
La vocazione ambientalista di H&M sarebbe però solo di facciata, almeno secondo quanto denunciato dalla Clean Clothes Campaign, organizzazione internazionale che opera per il miglioramento delle condizioni di lavoro nell’industria tessile globale. Secondo l’organizzazione l’azienda di abbigliamento cerca di ritrarre sé stessa come un’impresa responsabile, senza tuttavia variare il proprio modello di business, basato su enormi volumi di vendite, tassi di crescita rapidi e consumo eccessivo. Wwf e H&M non avrebbero affrontato i problemi ambientali e sociali legati al cosiddetto “fast fashion” (vendita di capi economici e alla moda), l’organizzazione teme dunque che “l’azienda stia approfittando ancora una volta di un’opportunità di marketing che porterà a un cambiamento piccolo per le persone interessate traendo in inganno i consumatori”, si legge in un comunicato.
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