Honda e Toyota, la nuova sfida su campo ibrido

C’è aria di sfida al Salone dell’Auto di Ginevra La nuova Prius ha una carrozzeria ispirata al design della concept car Eco-Icon, che vanta un coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) pari a 0,25 – è l’auto più aerodinamica sulle nostre strade. Il 90 per cento dei componenti della nuova generazione del sistema Hybrid Synergy Drive

C’è aria di sfida al Salone dell’Auto di Ginevra

La nuova Prius ha una carrozzeria ispirata al design della concept car Eco-Icon, che vanta un
coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) pari a 0,25 – è
l’auto più aerodinamica sulle nostre strade. Il 90 per cento
dei componenti della nuova generazione del sistema Hybrid Synergy
Drive è stato riprogettato. I consumi sono stati ridotti del
10 per cento con valori pari a 3,9 litri/100 km nel ciclo
combinato, e le emissioni di CO2 sono state ridotte del 14 per
cento scendendo a 89 g/km. Il propulsore, ora 1.8 di cilindrata,
migliora il punto dolente della precedente versione, i consumi
extraurbani, ed è ottimizzato, compatto e leggero. Ed eroga
oltre il 20 per cento di potenza in più – fino a 98 CV, che,
sommata poi a quella erogata dal motore elettrico, porta il totale
disponibile a quota 134 CV. Questi valori si traducono in un tempo
appena inferiore ai 10 secondi nello scatto 0-100, circa un secondo
in meno rispetto ai rilevamenti cronometrici del modello attuale.
Questo nella modalità Power, quando i due motori lavorano
all’unisono per assicurare gli spunti più brillanti. In
modalità Eco, invece, il gioco di squadra è teso
all’abbattimento dei consumi, che scendono a zero quando si
utilizza la funzione EV, che in pratica esclude il motore termico e
lascia alla sola unità elettrica il compito di muovere la
Prius. Ciò per un paio di chilometri – però permette
a questa Toyota definirisi orgogliosamente Full Hybrid. Optional,
il tetto fotovoltaico che alimenta un innovativo sistema di aria
condizionata che funziona anche ad auto spenta.

Ora, occhi puntati sulla sfidante. La nuova Honda
Insight
sarà in vendita dal mese prossimo in
Italia. Adesso anche la Honda Insight esiste soltanto in versione
ibrida e quindi sarà perfettamente riconoscibile su strada
come simbolo ecologico e tecnologico – un’eccellente motivazione
all’acquisto (finora appannaggio esclusivo della Prius). La
tecnologia Ima (Integrated motor assist) della Honda è
più semplice e meno costosa di quella Toyota e la sfidante
punta a fare di questa caratteristica la sua arma vincente. Il
motore elettrico della Insight ha una potenza di 10 kilowatt e non
permette mai di partire da fermo in sola modalità elettrica.
La sua funzione è quella di aiutare il motore principale a
benzina, 1.3 litri di cilindrata e 65 kW di potenza, a consumare ed
emettere il meno possibile senza ricorrere a molti componenti
aggiuntivi pesanti o costosi. Le batterie con tecnologia
Nichel-idruri metallici arrivano così a pesare soltanto 38
kg, contro i 53 kg della Honda Civic Hybrid, modello ibrido del
2006 che rimane a listino. E la modalità di marcia “solo
elettrica” è realizzabile, ma con l’auto già in
velocità e dosando con grande attenzione la pressione sul
pedale dell’acceleratore. Risultato finale, un consumo sul ciclo di
omologazione misto di 4,4 litri di benzina ogni 100 chilometri
(quasi 23 chilometri al litro), pari ad emissioni di CO2 di 101
grammi al km e ad emissioni di inquinanti abbondantemente al di
sotto dei limiti Euro 5 e probabilmente anche Euro 6. Come per la
Civic Hybrid, anche per la Insight la Honda toglie ogni dubbio
sull’affidabilità del sistema con una garanzia su tutti i
componenti dell’ibrido e sulle batterie di ben otto anni o 160.000
chilometri. Il prezzo di 19.900 euro invece fa diventare la
macchina il primo ibrido sul nostro mercato ad infrangere verso il
basso la soglia psicologica dei 20.000 euro di listino, che con gli
incentivi attuali diventerebbero addirittura 14.900 euro con
rottamazione.

 

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