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La forma è quella compatta e intelligente della Honda Jazz normale, un mix tra utilitaria e monovolume con un eccezionale rapporto tra ingombri e abitabilità. Ma è tutta molto più verde, a partire dal colore lime di lancio fino ai led del cruscotto e alle sue tecnologie. Presentata al Salone di Parigi del 2010, entra
La forma è quella compatta e intelligente della Honda Jazz
normale, un mix tra utilitaria e monovolume con un eccezionale
rapporto tra ingombri e abitabilità. Ma è tutta molto
più verde, a partire dal colore lime di lancio fino ai led
del cruscotto e alle sue tecnologie.
Presentata al Salone di Parigi del 2010, entra in commercio la
prima vettura del segmento B (quello di Fiat Punto e Toyota Yaris)
ibrida. Il sistema Honda è più leggero di quello
Toyota: si chiama IMA, un generatore/motore elettrico da soli 14 CV
interposto fra il motore 1.3 litri (88 CV) e il cambio a variatore
con 7 marce (con le alette da piloti al volante).
Il pacco batterie e l’elettronica sono sistemati sotto il telaio,
quindi abitacolo e bagagliaio non perdono nulla della Jazz
originale. Alla guida l’auto è brillante, la frenata resa
ancor più decisa dal sistema di recupero energia. Con il
tasto ECON, a sinistra del volante, si imposta la massima
risparmiosità. E al primo semaforo rosso, la vettura si
spegne, silenziosa ed ecologica, per poi ripartire di scatto.
Luci. L’auto ha un sistema luminoso al cruscotto
che incoraggia alla guida ecologica: icone ad alberello che si
accendono di verde con la guida più soft, un riscontro in
tempo reale sull’uso dei freni e dell’acceleratore, sul costo del
carburante e sull’impatto ambientale.
Ombre. 104 g/km di CO2 sono emissioni basse, per essere
un’utilitaria, ma non le migliori in assoluto. Audi e Volkswagen
col 1.2 TDI fanno meglio. Anche i consumi, 5,8 l/100 km, non sono
così sorprendentemente ridotti.
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