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Honduras, arrestato il presunto mandante dell’omicidio di Berta Cáceres
A due anni dalla morte dell’attivista indigena hondureña è stato arrestato un dirigente di una società idroelettrica che avrebbe organizzato l’assassinio.
Due anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 2016, veniva assassinata a colpi di pistola nella sua abitazione Berta Cáceres, leader del Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras (Copinh). Da oltre venti anni la donna si batteva per difendere i diritti della comunità lenca e per proteggere le terre ancestrali del suo Paese dalla deforestazione e dallo sfruttamento e nel 2015 era stata premiata con il Goldman Environmental Prize. Lo scorso 2 marzo, proprio nell’anniversario della sua morte, le autorità honduregne hanno arrestato l’uomo sospettato di aver pianificato l’omicidio.
L’esercito dietro la morte di Berta Cáceres
Si tratta di David Castillo Mejía, presidente esecutivo dell’impresa idroelettrica Dearrollos Energéticos S.A. (Desa), titolare di una concessione per costruire una diga sul fiume sacro dei lenca, il rio Gualquarque, alla quale Cáceres si era opposta con fermezza. Castillo Mejía è finora la nona persona arrestata dall’avvio delle indagini ed è la quarta ad avere legami con l’esercito dell’Honduras, l’uomo è infatti un ex generale.
Il mondo chiede giustizia
Interessi privati e forze governative sarebbero dunque dietro l’omicidio dell’attivista ambientale, ma la grande protesta internazionale seguita al suo assassinio ha messo pressione al governo honduregno per arrestare i colpevoli. Il presunto mandante dell’omicidio è stato fermato all’aeroporto di San Pedro Sula, mentre si apprestava a lasciare il Paese, diretto negli Stati Uniti.
Desa respinge le accuse
Desa ha emesso un comunicato in cui nega che Castillo o la compagnia abbiano qualche relazione con l’omicidio di Cáceres e in cui chiede l’immediata liberazione dell’uomo.
La lotta del Copinh non si ferma
Il gruppo un tempo guidato da Berta Cáceres, e in cui oggi milita Bertha Isabel Zúniga Cáceres, figlia dell’attivista ambientale, ha espresso soddisfazione per l’arresto, “nonostante l’ufficio del procuratore generale abbia cercato in tutti i modi di nascondere la verità – si legge in una nota emessa dal Copinh. – Continueremo a denunciare l’intera struttura criminale dietro l’assassinio della nostra amica Berta Cáceres, di cui David Castillo è solo un tassello”.
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