L’attivista Carlos Cerros, del popolo indigeno Lenca, è stato ucciso: è il quattordicesimo omicidio dell’anno in Honduras contro un difensore dell’ambiente.
Difendeva l’ambiente e i diritti civili dei popoli indigeni dell’Honduras, è finito ucciso in strada, a colpi di arma da fuoco, davanti agli occhi dei propri figli. Carlos Cerros, attivista di 41 anni, rappresentante del popolo indigeno honduregno dei Lenca, ha perso la vita così, nella notte tra il 21 e il 22 marzo, con ogni probabilità a causa delle sue battaglie sociali.
Another community leader & defender of natural resources assassinated in #Honduras
Juan Carlos Cerros Escalantes was shot 40 times in presence of his family. He organized against large hydroelectric dam “Los Tornillito” owned by powerful Larach family
La polizia ha arrestato un sospettato per l’omicidio, che però non avrebbe ancora confessato. Si indaga sul possibile movente, ma tutto lascerebbe ricondurre l’omicidio al fatto che Cerros presiedesse un gruppo di attivisti locali, chiamati United Communities, e il collettivo Defensores de la madre Tierra, e avesse condotto di recente una dura campagna contro una centrale idroelettrica nella sua regione, il dipartimento di Cortes, nel nord del Paese.
“Da tempo era minacciato e tenuto sotto controllo – ha spiegato Jorge Vasquez, membro della Piattaforma nazionale dei popoli indigeni – per il suo impegno a difesa del popolo Lenca e delle sue terre. Parlavamo spesso e mi diceva di non sentirsi affatto tutelato dalle istituzioni”.
Carlos Cerros è l’ultimo di una lunga serie
L’Honduras si conferma purtroppo uno dei paesi più pericolosi al mondo per gli attivisti: solamente negli ultimi dodici mesi sono stati 14 i difensori della terra e dell’ambiente uccisi, un numero nettamente in crescita rispetto ai quattro del 2018, secondo i dati resi disponibili dal gruppo di difesa Global Witness.
Tra loro, Al Jazeera ricorda Felix Vasquez, popolare attivista ambientale di lunga data di Lenca, colpito a morte da uomini mascherati di fronte a parenti lo scorso dicembre nella sua casa di Santiago de Puringla probabilmente per impedirne l’annunciata candidatura al Congresso, e Adan Medina, trovato ucciso a colpi d’arma da fuoco in una località remota nella comunità di El Volcan sempre nel mese di dicembre.
Ma il caso più noto rimane quello di Berta Cáceres, vincitrice del premio ambientale Goldman, importante attivista e fondatore dell’organizzazione indigena Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, di cui pochi giorni fa è stata celebrato il quinto anniversario dell’uccisione. Anche lei aveva combattuto per i diritti del popolo Lenca.
Bolsonaro riceve la medaglia al merito indigeno. Una scelta assurda del governo brasiliano che non tiene conto delle accuse di genocidio nei confronti del presidente.
Impossibile non restare affascinati dalla vita dei popoli indigeni, così intimamente connessa alla natura e così lontana dal nostro quotidiano. Possiamo raggiungerli con la fantasia e vedere il mondo con i loro occhi grazie alle straordinarie immagini del calendario 2022 “We, the people” di Survival International, il movimento globale che lotta per i loro diritti.
Il presidente cileno Sebastián Piñera ha dichiarato lo stato di emergenza e schierato l’esercito in quattro province nel sud del paese in seguito a una serie di scontri fra le forze dell’ordine e il popolo indigeno dei Mapuche. La misura straordinaria resterà in vigore per almeno due settimane e autorizzerà le forze armate a “fornire appoggio logistico, tecnologico e nelle comunicazioni, così come nelle operazioni di