Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Hoodia, il cactus che fa dimagrire
Tra i molti doni della fitoterapia dei popoli aborigeni risalta il cactus Xhoba o Hoodia (Hoodia gordonii) che potrebbe contribuire a risolvere…
“Ho appreso l’uso di Hoodia dai miei avi, esso è il mio
cibo, la mia acqua e la mia medicina”, Andries Steenkamp, membro e
parlamentare della tribù dei Boscimani.
Da millenni questo cactus viene usato dai boscimani o San, un
popolo che vive nel deserto del Kalahari, tra Sud Africa, Namibia e
Botswana) e da altre tribù per ridurre l’appetito; cresce
principalmente nel deserto, trovandovi il suo habitat ideale con
temperature che arrivano fino a 50º.
L’uso tradizionale consolidato di Hoodia da parte dei San
permette anche a noi un’assunzione sicura e libera da effetti
secondari.
Ciò è stato confermato dalle ricerche mediche.
I San masticavano fette di questo cactus specialmente durante la
caccia per essere indipendenti dai rifornimenti di cibo e
acqua.
Hoodia permetteva anche di mantenere i livelli di energia
necessari.
Gli Anikhwe abitanti del settentrione del Botswana, cibano i
loro figli con Hoodia per indurre disappetenza, per trattare le
reazioni allergiche degli occhi e per curare gravi dolori dello
stomaco.
Fanno bollire dei pezzi di Hoodia nell’acqua e ne bevono la
poltiglia.
I Khomani del Nordovest del Sudafrica usano Hoodia per
dimagrire.
Le tribù San intervistate, compresi gli Xun e i Khwe, che
tuttavia non abitano in Sudafrica, riferiscono che Hoodia serviva
loro per reprimere la fame – mangiando il cactus due volte al
giorno – durante le escursioni di caccia e per mantenere inalterato
il livello di energia.
Il popolo San, circa 100.000 persone, ora vive in una
Bidonville, ma un tempo, quando ancora viveva nel deserto, a
contatto con la natura si cibava esclusivamente su prodotti
naturali, in particolare del cactus Hoodia allo stato naturale,
cioè non lavorato, in un contesto di ottima salute e con
effetti secondari i.
Le sostanze attive di Hoodia replicano l’effetto che il glucosio
ha sulle cellule nervose del cervello, inducendo una sensazione di
pienezza anche quando questa in effetti non c’è.
Una delle molecole attive di Hoodia individuata da ricercatori
inglesi fu chiamata P57. Essa sembra 10.000 volte più
efficace del glucosio.
L’uso di Hoodia ha ridotto nei soggetti sperimentali (da test
eseguiti in Inghilterra) il fabbisogno calorico quotidiano di 1000
calorie. L’assunzione di calorie può dunque essere ridotta
del 30 – 40%.
Ma attenzione, sempre: una riduzione drastica del peso dovrebbe
sempre essere fatta sotto controllo medico.
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