Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Una bambina alza le mani in Siria, ma non sta chiedendo la parola
Hudea è una bambina siriana di quattro anni il cui volto è diventato noto grazie a uno scatto del fotografo turco Omar Sagirli che nelle ultime settimane ha fatto il giro del mondo. Nella fotografia si vede Hudea con le mani alzate davanti alla macchina, come in un gesto di resa. Uno dei pochi casi
Hudea è una bambina siriana di quattro anni il cui volto è diventato noto grazie a uno scatto del fotografo turco Omar Sagirli che nelle ultime settimane ha fatto il giro del mondo. Nella fotografia si vede Hudea con le mani alzate davanti alla macchina, come in un gesto di resa. Uno dei pochi casi in cui l’apparenza non inganna. Secondo quanto raccontato da Sagirli intervistato dalla Bbc, infatti, Hudea aveva scambiato il teleobiettivo per un’arma da fuoco.
photojournalist took this photo 4 Syrian child, thought he has a weapon not a camera so she Gave up ! #Surrended pic.twitter.com/bm1hOWQWJY
— Nadia AbuShaban (@NadiaAbuShaban) 24 Marzo 2015
Popolare con un tweet. La fotografia è stata scattata a dicembre all’interno del campo profughi siriano Atmeh durante un viaggio che il fotoreporter, oggi in Tanzania, ha compiuto per documentare le conseguenze del conflitto civile. La prima volta che l’immagine è stata pubblicata online risale a gennaio, sulle pagine del giornale Turkiye per il quale Sagirli ha lavorato per 25 anni. Poi il viso di Hudea è stato pressoché dimenticato per tornare “popolare” grazie a un tweet di Nadia Abu Shaban postato il 24 marzo e ripreso a cascata da vari siti, come Reddit e Imgur.
Gli occhi di Hudea. Pieni di paura, testimoniano le condizioni terribili in cui versano i bambini siriani. Secondo il rapporto The cost of war pubblicato il 31 marzo dall’organizzazione non governativa Save the Children, i bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola sono tre milioni. In quattro anni di guerra, il tasso delle iscrizioni agli istituti scolastici si è dimezzato. Nell’area intorno alla città di Aleppo, i bambini che vanno a scuola non superano il 6 per cento del totale.
Il prezzo della guerra. Tra le cause c’è anche una carenza di insegnanti, morti a centinaia mentre migliaia scappavano dalla Siria. Oggi i professori sono circa il 22 per cento in meno. Per recuperare le strutture scolastiche danneggiate o distrutte e provvedere a una nuova formazione degli insegnanti, sarebbero necessari 3,2 miliardi di dollari, conclude il rapporto di Save the Children. Non è difficile ipotizzare che Hudea faccia parte di quella metà di bambini siriani che non possono andare a scuola. E che, tristemente, hanno come unica occasione per alzare la mano, quella di incontrare qualcuno con un’arma tra le mani.
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