
Anche Gucci entra a far parte dell’ormai lunga lista di marchi che hanno scelto la tutela dei diritti degli animali dicendo addio alle pellicce.
Anche Hugo Boss, marchio di moda noto in tutto il mondo, entra a far parte della Fur Free Alliance.
L’industria tessile è continuamente nel mirino degli animalisti per l’uso di pellicce e pelli d’animali sottoposti a pratiche poco etiche e comunque mortali. Da anni, ormai, sono nate delle associazioni il cui unico scopo è quello di ripulire le aziende di moda dai materiali d’origine animale, proponendo loro valide alternative che rispettino l’ambiente e qualsiasi essere vivente.
Tra le organizzazioni che inseguono l’ideale di una moda etica e cruelty free, troviamo la Fur Free Alliance, una coalizione internazionale costituita da circa quaranta associazioni, come l’italiana LAV (Lega Anti Vivisezione), impegnate contro lo sfruttamento e l’uccisione degli animali. Alcuni grandi marchi d’abbigliamento hanno già abbracciato questa filosofia di vita aderendo ai programmi di queste onlus.
Da Stella McCartney a Calvin Klein, da Zara a H&M e molti altri: la lista dei brand che hanno scelto il fur free è in continuo aggiornamento. E, proprio qualche giorno fa, anche Hugo Boss ha annunciato che, a partire dalla collezione autunno/inverno 2016, abolirà completamente le pellicce vere dal suo inventario.
“Hugo Boss è diventato un punto di riferimento nel mondo della moda, prendendo una netta posizione contro la crudeltà sugli animali per la produzione di pellicce. La Fur Free Alliance auspica che altri marchi del lusso seguano l’esempio, soprattutto perché le alternative ai materiali animali sono una realtà e sono alla moda”, ha affermato il presidente dell’associazione, Joh Vinding.
Quella della casa di moda tedesca famosa in tutto il mondo, rappresenta dunque l’ennesima dimostrazione che eticità e sostenibilità sono possibili. Anche in un settore poco incline al cambiamento di pratiche ormai consolidate.
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