Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
“Human Rights Now!”, il rock celebra i diritti umani
1988. Sono trascorsi 40 anni da quel 10 dicembre 1948, da quando cioè le Nazioni Unite hanno redatto e firmato a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani. Si tratta di un documento importante, figlio dell’indignazione per le atrocità commesse nella Seconda guerra mondiale. Per celebrare degnamente tale momento storico le grandi star della
1988. Sono trascorsi 40 anni da quel 10 dicembre 1948, da quando cioè le Nazioni Unite hanno redatto e firmato a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani. Si tratta di un documento importante, figlio dell’indignazione per le atrocità commesse nella Seconda guerra mondiale.
Per celebrare degnamente tale momento storico le grandi star della musica rock decidono di dar vita a un tour mondiale, anche al fine di raccogliere fondi da donare all’organizzazione non governativa Amnesty International, impegnata dal 1961 per la difesa dei diritti umani.
Il tour prende il nome di Human Rights Now! e prevede 20 concerti in tutto il mondo. La prima tappa è quella del 2 settembre 1988 allo stadio Wembley di Londra. La data italiana sarà invece quella dell’8 settembre a Torino (con ospite tra l’altro un Claudio Baglioni fischiato dal pubblico, perché considerato “poco adatto” a una manifestazione del genere).
Al tour partecipano tra gli altri Sting, Bruce Springsteen, Peter Gabriel, Tracy Chapman e Youssou N’Dour. E nei vari concerti salgono sul palco anche Bono, The Edge, Milton Nascimento, Roy Orbison, Joan Baez e tanti altri artisti locali (su volere, in particolare, di Peter Gabriel).
“…Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza…” (Primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani).
Roberto Vivaldelli & Leonardo Follieri
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