Forte di due certificazioni sulla gestione ambientale dell’evento e con il 67% di raccolta differenziata in media (e l’intero ultimo trimestre al 70%), siamo in testa alla classifica dei grandi eventi più attenti all’ambiente. L’esposizione universale di Milano ha fatto meglio dei Giochi Olimpici di Londra 2012, che hanno registrato il 62% di differenziata e una
Hummus e falafel, i cibi dell’integrazione
Se le differenze tra i popoli si misurassero in base ai gusti alimentari, tanti Paesi che attualmente si fanno la guerra si ritroverebbero a deporre i fucili e a sedersi alla stessa tavola. Vi sono infatti dei cibi, tipici del Vicino Oriente e della Mezzaluna Fertile, che accomunano israeliani e palestinesi, libanesi, giordani e siriani:
Se le differenze tra i popoli si misurassero in base ai gusti alimentari, tanti Paesi che attualmente si fanno la guerra si ritroverebbero a deporre i fucili e a sedersi alla stessa tavola. Vi sono infatti dei cibi, tipici del Vicino Oriente e della Mezzaluna Fertile, che accomunano israeliani e palestinesi, libanesi, giordani e siriani: pietanze come hummus di ceci, falafel, spezie, pita sono considerate identitarie per molti popoli e si trovano comunemente in gran parte del Levante. Alessandra Guigoni racconta su ExpoNet, magazine di approfondimento su cibo e alimentazione di Expo Milano questa cucina di integrazione, oggi più che mai diffusa in diverse parti del mondo.
La cucina del Levante, dunque, rispecchia le ideologie e le pratiche agroalimentari del proprio territorio, vocato alla coltivazione di cereali, legumi, ulivo, di orti e frutteti. È palese, nel lessico culinario, la vicinanza culturale e geografica con l’Oriente, terra di spezie, di sapori piccanti, ma anche floreali, come l’acqua di rose, di fior d’arancio, di gelsomino… terra di frutta fresca e secca, come mandorle, pistacchi, datteri, che entrano in composizione in piatti dolci e salati.
Scopri quali sono i cibi dell’integrazione su Exponet
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A un mese dalla chiusura di Expo, annunciata la destinazione del padiglione Coca Cola, che tornerà a seconda vita come promesso. Gratuitamente e a disposizione degli appassionati di basket.
Chiusi i cancelli dell’Esposizione, ora alcuni dei padiglioni in legno certificato Pefc avranno una seconda vita.
Dopo la Carta di Milano, a Expo Milano 2015 nasce il manifesto sull’agricoltura biologica: la Carta del Bio. Per nutrire il pianeta e proteggere la terra.
L’agricoltura biologica in Perù, che rispetta la terra e chi la coltiva, ha permesso ai contadini peruviani di uscire dalla povertà e dal narcotraffico.
Concluso uno degli appuntamenti più importanti di Expo nella Giornata mondiale dell’alimentazione. Mattarella: “Nutrire il pianeta è la sfida epocale che abbiamo di fronte”.
L’edizione del 2015 è dedicata alla protezione sociale per enfatizzarne l’importanza nel combattere la povertà rurale e nell’assicurare l’accesso al cibo.
Un sito espositivo unico, in un Paese crocevia tra Europa ed Asia. Da Astana partirà la transizione energetica del Kazakistan.
Dal 15 ottobre Milano ospita una mostra fotografica molto particolare: una selezione di venti scatti di Peter Caton rappresentativi di come sia possibile coltivare (e mangiare) cibo senza inquinare.