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Con la riapertura delle scuole inizia la stagione dei pidocchi, insetti che infestano l’uomo e gli animali. Ecco i consigli dell’esperta per sconfiggerli
I pidocchi sono piccoli insetti lunghi circa 2-4 mm, privi di ali, con 6 robuste zampe provviste di uncini con le quali si attaccano tenacemente ai capelli o ai peli che ricoprono il corpo di uomini e animali. Il tutto avviene anche con le fibre dei tessuti contaminando così abiti, biancheria ed effetti personali. Ogni anno questi antipatici ospiti colonizzano scuole e asili nido e, ovviamente, case e luoghi pubblici provocando non pochi problemi. Conoscerne la natura, quindi, e gli strumenti giusti per affrontarli diventa fondamentale proprio per poterli sconfiggere e minimizzare i danni.
Nell’ottica di una pronta risoluzione del problema pidocchi è bene rispondere a una cosa fondamentale: i pidocchi degli animali domestici si possono attaccare alle persone? Spiega la dottoressa Chiara Dissegna, medico veterinario: “I pidocchi sono parassiti cosiddetti obbligati che muoiono se lontani dalla pelle dei loro ospiti. Questi piccoli insetti mostrano una profonda specificità di specie, solitamente relativa ai mammiferi o agli uccelli. Quindi un bambino con i pidocchi non infesterà un gatto e i pidocchi del felino non salteranno sulla testa del bimbo”.
Niente paura, allora, se nostro figlio torna da scuola con la testa piena di pidocchi. Non li trasmetterà al micio di casa. Né tantomeno il portatore a quattro zampe di questi antipatici ospiti potrà farli emigrare sul cuoio capelluto del bambino.
“I pidocchi degli esseri umani, sebbene siano molto più antichi del recente Homo Sapiens, si sono evoluti negli ultimi 5-6 milioni di anni. Quello che ci interessa e interessa in particolar modo i bambini in età scolare è il Pediculus humanus capitis che misura in lunghezza: maschi 2,6–4 mm; femmine 2,4–2,9 mm. Oggi le infestazioni da pidocchi sono una delle infezioni umane più comuni al mondo, specialmente all’asilo e negli scolari di età compresa tra i 3 e i 15 anni, ed è sempre più importante stabilire metodi di eradicazione significativi, sicuri, sani e a basso budget per il loro controllo in un mondo di crescente resistenza di questi piccoli parassiti”, sottolinea Dissegna.
Dalla metà degli anni 90, infatti, si è assistito a una diminuzione dell’efficacia dei prodotti per il controllo dei pidocchi. E i ricercatori si sono accorti che la maggior parte delle infestazioni era mal diagnosticata e quindi venivano eseguiti trattamenti non necessari. Delucida Chiara Dissegna: “Per contrastare le infestazioni derivate da questo insetto si è ricorsi a principi attivi come le piretrine o la permetrina proprio perché questi composti hanno una minore tossicità per i mammiferi e quindi per l’uomo. Ma l’insetto, nel tempo, ha sviluppato una certa resistenza alle molecole usate e, spesso, le cure attuate sono risultate inefficaci. Altri insetticidi disponibili, poi, includono il malathion che è decisamente tossico e inutilizzabile sotto i 2 anni di età nel bambino”.
Un approccio “dolce” al problema pidocchi ci arriva dalla medicina integrata. “C’è molta attenzione attualmente per gli olii essenziali come l’olio di neem, di tea tree, di lavanda o di citronella. La gestione e il controllo della resistenza dei pidocchi richiede molta educazione e comunicazione tra genitori, insegnanti e operatori sanitari. Le scuole che sono proattive nell’educare le famiglie su questi parassiti e sulla pettinatura regolare della testa possono portare a un minor numero di episodi di pidocchi nei bambini”, aggiunge la dottoressa Dissegna.
Cosa fare allora in caso di pediculosi nei bambini (cioè di infestazione da pidocchi)?
Se gli insetti sono pochi possiamo:
Continuare così per 2 settimane
Ovviamente se i pidocchi infestano il cuoio capelluto dei bambini non sarà necessario mettere un antiparassitario al gatto o al cane di casa.
Le infestazioni da pidocchi nei cani e nei gatti sono più frequenti negli animali anziani o ammalati e, in particolare, nei felini a pelo lungo che faticano a pulirsi. Non sono parassitosi particolarmente frequenti, anche perché si tratta di insetti sensibili alla maggior parte degli antiparassitari comuni che vengono applicati sull’animale per il controllo di pulci e zecche. Il pidocchio più comune del gatto è il Felicola subrostratus e nel cane il Trichodectes canis. I pidocchi sono visibili sulla cute a occhio nudo e, oltre a questo, possiamo notare perdita del pelo a chiazze, prurito, irrequietezza e in generale un aspetto del mantello trasandato”, conclude la veterinaria. Un buon prodotto contro i parassiti sarà comunque sufficiente per eliminare il problema e far tornare in forma perfetta i nostri amici a quattro zampe.
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