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I tumori della milza nei cani si sconfiggono con la prevenzione
I tumori della milza sono un evento frequente nei cani, soprattutto di taglia grande. Mai come in questi casi, però, la prevenzione è fondamentale.
I tumori della milza sono un evento frequente nei cani, soprattutto di grande e media taglia, mentre compaiono più sporadicamente nei gatti. Le razze più colpite sono il pastore tedesco, il golden retriever e il labrador con un’età media che oscilla fra i nove e i dieci anni. Nei cani, circa il 50 per cento dei tumori splenici è maligno con una maggiore propensione a crescere, rompersi e creare un’emorragia in addome (emoperitoneo). Sull’argomento che, purtroppo, tocca da vicino molti dei nostri amici a quattro zampe abbiamo sentito i consigli e le spiegazioni degli esperti veterinari.
Un pericolo in agguato
I tumori splenici sono un evento spesso improvviso e letale nei cani. “Le razze di grossa taglia sono le più colpite, ma il tumore della milza si trova anche in cani di taglia media”, spiega il dottor Luca Carletti, medico veterinario. L’emangiosarcoma (Hsa) è il tumore splenico maligno più comune, seguito dal linfoma, e dai sarcomi non angiomatosi/non linfomatosi (per esempio il sarcoma istiocitico, il leiomiosarcoma, il fibrosarcoma e altri). “L’Hsa splenico è un tumore altamente maligno con un alto rischio di diffusione ad altri organi come fegato, omento, polmoni e cuore che rappresentano il sito più comune di metastasi”, aggiunge il dottor Maurizio Annoni, medico veterinario e responsabile della divisione oncologica della clinica Tibaldi di Milano.
Il rilevamento di una massa splenica solitamente avviene mediante ecografia addominale; è poi fondamentale eseguire un esame tc di torace e addome ed un’ecocardiografia per escludere la presenza concomitante di metastasi (presenti purtroppo in più del 50 per cento dei casi). “La diagnosi definitiva sarà ottenuta facendo analizzare la milza una volta asportata con un esame istologico. Test intermedi come il prelievo citologico con ago fine è sconsigliato perché oltre a risultare raramente diagnostico può causare la rottura del tumore, l’emorragia e la disseminazione delle cellule neoplastiche in cavità addominale. Inoltre, la conoscenza del tipo di tumore non cambia il trattamento raccomandato: l’esplorazione addominale e la splenectomia”, aggiunge l’esperto.
Il trattamento e la prevenzione
Mai come nel caso dei tumori della milza dei cani la prevenzione è fondamentale. “Un’ecografia splenica può risolvere molti dubbi e aiutare a prevenire problemi peggiori”, dice Luca Carletti. La splenectomia è il trattamento raccomandato per tutti i tumori splenici senza metastasi visibili. “Qualora fossero rinvenute lesioni anormali in addome, durante l’intervento chirurgico sarà eseguita una biopsia per determinare se queste rappresentano lesioni metastatiche”, spiega il dottor Annoni. La chemioterapia postoperatoria permette miglioramenti significativi nei tempi di sopravvivenza nei cani con HSA, anche se il tumore ha spesso un’evoluzione molto rapida. “La prognosi è legata alla presenza/assenza di metastasi e alla rottura dell’organo al momento della diagnosi, con un drastico peggioramento qualora presenti”, conclude Maurizio Annoni.
Il consiglio? Quello di eseguire un esame ecografico dell’addome annualmente nei cani predisposti in età adulta (dagli otto anni) a scopo di monitoraggio, per prevenire le rotture della milza colpita dal tumore e l’aggravamento della prognosi iniziale. Perché anche per i nostri amici a quattro zampe benessere e salute risiedono in una prevenzione puntuale ed efficace e nel colloquio costante con il veterinario curante, il solo che può decidere in merito alla loro salute.
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