Il clima che cambia sta delineando una nuova geografia del cibo con l’agricoltura chiamata a rispondere alle sfide ambientali e di sicurezza alimentare.
Garam masala dalla tradizione indù – cos’è, come si usa e come prepararlo
Il cibo nella tradizione indù serve ad entrare in contatto con il divino. Scopri cos’è e come preparare il garam masala, molto usato nella cucina indiana.
L’alimentazione del induismo
Il significato che in India si attribuisce al cibo e alla sua preparazione è lontano dalla visione occidentale: la patria dell’Ayurveda, dello yoga e di antiche sapienze tramanda una tradizione culinaria permeata da una forte sacralità. Il cibo è un simbolo a cui accostarsi per entrare in contatto con il divino, e deve essere leggero, volto al raggiungimento di gioia e longevità.
Come si usa il masala
Le verdure hanno un posto fondamentale nella cucina indiana, perché, con il riso, le noci, il miele, sono alimenti sattvici, cioè avvicinano alla virtù. I piatti di verdura sono comunemente chiamati sabji, e sono preparati con vari tipi di masala, una miscela di spezie che è una vera e propria polvere magica capace di trasformare i piatti di verdure in cibi saporiti e nel contempo delicati. Le spezie più usate sono i semi di coriandolo, la cannella, i chiodi di garofano, il peperoncino, il pepe, il cumino, la curcuma. Vi sono vari tipi di masala: garam masala, chole masala, il curry, pavbhaji masala, rasam masala.
Ecco la ricetta del garam masala
Ingredienti del garam masala
- Semi di coriandolo (dhaniya) 100 gr.
- Semi di cumino (jeera) 40 gr.
- Cannella (dalcini), quattro bastoncini
- Chiodi di garofano (lavang), sei
- Semi di cardamomo (elaici), quattro.
Come prepare il garam masala
Tostare tutti gli ingredienti in una padella senza grassi, e macinarli nel macinacaffé. Conservare in un barattolo ben chiuso.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un’indagine dell’Irccs Neuromed, consumando elevate quantità di cibi ultra-processati le persone diventano biologicamente più vecchie rispetto all’età cronologica.
Ricercatori australiani hanno osservato che il consumo quotidiano di verdure crucifere abbassa la pressione sanguigna, riducendo del 5 per cento il rischio di infarto o ictus.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità rivela una scarsa aderenza degli italiani alla dieta mediterranea: “scelte sempre più occidentalizzate e globalizzate”.
Delicato, confortevole, profumato, il risotto zucca, latte e tartufo accoglie le delizie dell’autunno, scaldando il cuore come il focolare di un camino.
Secondo i risultati di uno studio su 39mila adulti francesi, un consumo di cibi ultra-processati è associato all’insonnia cronica.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2024 punta a sensibilizzare sul tema del diritto al cibo che non è ancora garantito a tutti, nonostante si sprechino grandi risorse per produrlo.