
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
Il cibo nella tradizione indù serve ad entrare in contatto con il divino. Scopri cos’è e come preparare il garam masala, molto usato nella cucina indiana.
Il significato che in India si attribuisce al cibo e alla sua preparazione è lontano dalla visione occidentale: la patria dell’Ayurveda, dello yoga e di antiche sapienze tramanda una tradizione culinaria permeata da una forte sacralità. Il cibo è un simbolo a cui accostarsi per entrare in contatto con il divino, e deve essere leggero, volto al raggiungimento di gioia e longevità.
Le verdure hanno un posto fondamentale nella cucina indiana, perché, con il riso, le noci, il miele, sono alimenti sattvici, cioè avvicinano alla virtù. I piatti di verdura sono comunemente chiamati sabji, e sono preparati con vari tipi di masala, una miscela di spezie che è una vera e propria polvere magica capace di trasformare i piatti di verdure in cibi saporiti e nel contempo delicati. Le spezie più usate sono i semi di coriandolo, la cannella, i chiodi di garofano, il peperoncino, il pepe, il cumino, la curcuma. Vi sono vari tipi di masala: garam masala, chole masala, il curry, pavbhaji masala, rasam masala.
Tostare tutti gli ingredienti in una padella senza grassi, e macinarli nel macinacaffé. Conservare in un barattolo ben chiuso.
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Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
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Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
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