Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
Ibis eremita. Partiti in 17, in 5 colpiti dai bracconieri
Erano partiti in 17. In 5 sono stati colpiti dai pallini. 2 sono morti, 1 è grave e non potrà mai più migrare. Tutti impallinati dai fucili dei bracconieri. Un vero e proprio bollettino di guerra se si pensa che della rarissima specie di ibis eremita (Geronticus eremita) ormai ne sono rimaste poche centinaia nel
Erano partiti in 17. In 5 sono stati colpiti dai pallini. 2 sono morti, 1 è grave e non potrà mai più migrare. Tutti impallinati dai fucili dei bracconieri. Un vero e proprio bollettino di guerra se si pensa che della rarissima specie di ibis eremita (Geronticus eremita) ormai ne sono rimaste poche centinaia nel mondo, mentre in Europa è praticamente estinto. Un bollettino di guerra che si è tristemente registrato interamente all’interno dei nostri confini.
Luna, l’ultimo ibis eremita colpito
In questi mesi, seguiti dal team di ricerca del Waldrappteam che sta lavorando alla sua reintroduzione in Europa, sono 17 gli ibis eremita partiti alla volta dell’Oasi del Wwf di Orbetello, per passare l’inverno. I più giovani vengono seguiti da un esemplare adulto e da un ricercatore a terra che segue le sue tracce a distanza via Gps. Ma a seguirli sono anche individui dal grilletto facile, che sparano a qualsiasi cosa possa spiccare il volo.
Kato, Tara, Enno – l’ultimo colpito nel bresciano – non ce l’hanno fatta, mentre Thor, colpito da una decina di pallini non potrà più migrare e verrà portato ad Orbettello per far parte del gruppo stanziale. Luna è stata l’ultima colpita, il 15 novembre scorso. “Gli organi vitali di Luna sono stati miracolosamente mancati dal colpo di fucile del bracconiere, che invece ha provocato una frattura completa al terzo prossimale della tibia, immediatamente immobilizzata per evitare altri traumi”, spiega il veterinario Camillo Sandri. Trasferita d’urgenza nella stessa clinica di Bolzano in cui si trova anche Thor, ibis già colpito a fucilate il 5 ottobre scorso in provincia di Grosseto, Luna verrà sottoposta ad intervento chirurgico già nelle prime ore di questa mattina. “Ci vorranno alcuni mesi di degenza e di immobilità totale, ma speriamo in buone probabilità che la prossima primavera Luna possa riunirsi al gruppo che migra verso l’Austria per la stagione mite”.
“La radiografia effettuata dal veterinario Camillo Sandri del Parco Natura Viva, evidenzia ferite alla zampa ed all’ala causate da pallini da caccia”, dichiara Johannes Fritz, a capo del progetto. “Si tratta quindi del quinto caso di bracconaggio. Quasi il 30 per cento dello stormo che da settembre sta attraversando l’Italia è stato abbattuto”.
Un danno da 234mila euro
Il progetto europeo Life+ ha cos subito un danno ingentissimo, non solo economico s’intende. Secondo Fritz si tratta di “una chiara indicazione della vastità del bracconaggio in Italia”. Un bilancio gravissimo: il 25 per cento dgli ibis eremita impegnati nella migrazioni è stato abattuto.
Federcaccia di dissocia
Pronta la risposta di Federcaccia, che in un comunicato, riferito in particolare all’episodio dell’uccisione di Enno scrive: “Sia che si tratti di errore (inammissibile) da parte di un cacciatore sia che si sia trattato di un consapevole atto di bracconaggio, non ci sono scuse: chiunque sia stato a premere il grilletto è un delinquente e Federcaccia condanna duramente l’episodio”. Tra l’altro viene sottolineato come “l’ibis eremita è specie che nemmeno può essere confusa con specie cacciabili ed è oggetto di un importante progetto di reintroduzione in Europa. Rarissimo, con già due ali e una zampa nella fossa dell’estinzione”. Viene spontaneo chiedersi quindi quali siano le intenzioni di chi esce di casa, fucile in groppa, e decide di sparare a questo uccello, un tempo venerato come un dio.
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