Dopo 17 date si è concluso il tour di Ikea Italia per presentare il suo bilancio di sostenibilità, giunto alla decima edizione. L’iniziativa itinerante che ha toccato i negozi Ikea di tutta Italia era stata presentata il 17 marzo 2016 a Milano in un incontro presentato da Serena Dandini. Ogni tappa è stata un piccolo talk show con esponenti del mondo dell’ambiente, del
Ikea Roma, capitale del riciclo
Ikea a Roma è presente con due negozi: Anagnina (a sud est) e il più recente store di Porta di Roma, a nord est della capitale. Anche questi punti vendita condividono alcuni dei dati di sostenibilità ambientale comuni a tutta la catena nel nostro Paese: pannelli fotovoltaici sui tetti dei negozi (che contribuiscono a raggiungere
Ikea a Roma è presente con due negozi: Anagnina (a sud est) e il più recente store di Porta di Roma, a nord est della capitale. Anche questi punti vendita condividono alcuni dei dati di sostenibilità ambientale comuni a tutta la catena nel nostro Paese: pannelli fotovoltaici sui tetti dei negozi (che contribuiscono a raggiungere il 98% di approvvigionamento da fonti rinnovabili insieme all’energia idroelettrica prodotta in Val d’Aosta), 52% del legname certificato Fsc, 100% del cotone certificato Bci, 25% di cibo biologico, bonus mobilità sostenibile per i dipendenti, riciclo dei rifiuti che punta al 90%, e che per ora è arrivato in media all’86%. Qui però c’è un primato romano.
Quando il rifiuto diventa ricchezza
Il negozio di Roma Anagnina è però quello col record italiano di raccolta differenziata, addirittura il 96%. E visto che carta, cartone e film plastico sono i principali materiali di scarto prodotti dai negozi Ikea, recuperarli a conferirli a chi li ricicla si trasforma in un’attività economica ad altissimo margine. Da settembre 2015 a giugno 2016, a fronte di mille euro di costi per la corretta differenziazione sono stati venduti materiali per 45mila euro.
Riciclare anche le piante, a scopo terapeutico
In tutti i negozi Ikea è presente un reparto dedicato alle piante da giardino. Quando queste sono imperfette vengono dapprima proposte a prezzo ridotto nell’angolo occasioni. Se anche qui rimangono invendute, vengono mandate a smaltimento.
A Roma però è diverso. Fabrizio Fiore è un educatore laureato in scienze naturali che si occupa di ortoterapia. Così ha chiesto al negozio Ikea di Roma Anagnina di poter ritirare le piante danneggiate rimaste invendute anche nell’angolo occasioni.
A prendersene cura e a tentare di farle rifiorire saranno gli ospiti del centro Il Chicco di Ciampino, persone con handicap mentali, che così conseguono due risultati: uno immediato, di maggiore relax ed estroversione mentale nel prendersi cura delle piante, il secondo di accresciuta autostima attraverso un processo di riabilitazione sociale. Le piante ritornate in salute infatti sono oggetto di dono e scambio che testimonia il valore di ciò che una persona con disabilità può realizzare.
Ikea Roma per i ragazzi immigrati, arredi e lavoro
Stazione Termini, rione Esquilino, piazza Vittorio: quartiere di immigrazione e di gente di passaggio. Matemù è un centro di aggregazione giovanile in cui vengono svolte attività educative per favorire l’integrazione tra ragazzi italiani e stranieri.
Prima c’erano muri scrostati e pieni di scritte, con locali spogli e mobili vecchi. I responsabili del Cies (Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo) chiedono aiuto ad Ikea Roma, che rimette tutto a nuovo con consulenza ed arredi. Il risultato di un ambiente più bello è stato quello di sentirlo di più come “proprio” e di conseguenza rispettarlo maggiormente.
La stessa cosa Ikea l’ha fatta per i centri Civico Zero di Save the Children, che accolgono minori immigrati o in transito in Italia non accompagnati da familiari. In questo caso ad arredare il centro non è stata inviata la solita squadra di montatori Ikea, ma direttamente tutto il top management italiano, in un evento di team building che li ha visti lavorare fianco a fianco con i giovani ospiti di Civico Zero.
Alcuni dei quali, a cavallo della maggiore età, sono stati inseriti in negozio come tirocinanti, in modo da iniziare ad avere una possibilità e una professionalità. Attualmente ce ne sono sei nell’organico del negozio di Porta di Roma, alcuni già ospiti di Civico Zero, altri che hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiati politici.
IWitness e il viaggio in Angola a visitare i progetti Unicef
Insieme a Save The Children, Unicef è uno dei partner globali di Ikea. In tutto il mondo, dal 2003, Ikea ha donato 88 milioni di euro alle due organizzazioni, contribuendo così a progetti educativi e sanitari per 12 milioni di bambini.
Uno di questo progetti, con Unicef e Unhcr, è stato visitato da cinque co-worker di Ikea Italia nell’ambito dell’iniziativa IWitness di Ikea Foundation. Per Roma è stato scelto Franco Turco, lo store manager del negozio di Porta di Roma, che ha raccontato con trasporto la sua esperienza in Africa.
“Sostenendo Unicef in Angola, stiamo facendo un grande lavoro – ha detto – questa collaborazione sta garantendo l’acqua corrente dove non c’era. Ho visitato una scuola dove 13 docenti devono insegnare a 1100 bambini, sono 84 bambini per classe, e sono solo una minoranza quelli che vanno a scuola. Unicef in questo istituto ha riattivato i serbatoi d’acqua e i bagni, anche se non hanno ancora una mensa e ci sono enormi problemi di mezzi di trasporto per arrivare a scuola”.
In Angola la guerra è finita nel 2003, e restano ancora parecchi campi minati. Più in generale mancano le infrastrutture basilari. Unicef si sta impegnando in questo quadro per portare aiuto, cure mediche e insegnare elementari norme igieniche.
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Alberto Celotto è il Social & Environmental Store Operations Leader di Ikea Italia. Detto in italiano, è il responsabile delle attività socio-ambientali all’interno dei negozi. Era nel gruppo di coloro che hanno fatto partire il primo report di sostenibilità Ikea Italia, giunto quest’anno alla sua decima edizione (di cui si è appena concluso il tour di presentazione in
Una sala affollata e un pubblico attento hanno contraddistinto la tappa catanese del tour presentazione del Report di sostenibilità Ikea. Alessia Grasso, la giovane responsabile per le questioni ambientali e sociali del negozio di Catania, ha dato il numero dei pannelli fotovoltaici installati sul tetto e nel parcheggio del negozio: ben 13.273. Inoltre nella sede
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Tocca il Nord Est il tour di Ikea Italia per presentare i dieci anni di report di sostenibilità negozio per negozio. Questa settimana siamo stati a Padova e Gorizia, anzi, a Villesse per la precisione, al centro del Friuli, dove Ikea oltre che il negozio ha costruito l’intero centro commerciale che lo circonda. Quella dei
Con i talk show itineranti in diversi negozi d’Italia, si sta concretamente realizzando uno degli impegni principali sulla sostenibilità e la responsabilità d’impresa: il coinvolgimento e l’informazione di tutti, del pubblico, dei dipendenti, dei collaboratori. Così si sono svolte altre due tappe del tour legato alla presentazione del 10º Rapporto di sostenibilità di Ikea Italia,
Partiamo dalla fine, dall’ultimo intervento (fuori programma) dell’incontro nel negozio di Ancona per presentare i primi dieci anni del report di sostenibilità Ikea. Prende la parola Loredana Valentini, responsabile del Centro Servizi Immigrati del Comune di Ancona. Dapprima ha ringraziato Ikea per “la capacità di affiancamento e di fare gioco di squadra”, riferendosi in particolare al progetto “un
Prosegue il tour di Ikea Italia per presentare il suo report di sostenibilità, giunto al 10° anno consecutivo, in tutte le città in cui è presente. Venerdì 13 la presentazione è avvenuta all’interno dell’antico Fortino di Sant’Antonio Abate, a Bari Vecchia, di fronte a numerosi studenti della facoltà di economia. I risultati di sostenibilità di
Sono stati tra i primi negozi Ikea ad aprire in Italia, già negli anni ’90. Quello di Torino è stato addirittura il secondo, nel 1990 (lo stesso anno della prima strategia ambientale del gruppo). Tanto che lo store piemontese ha già cambiato tre indirizzi, dal 2007 è a Collegno, ed è diventato un po’ una