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Il 2 dicembre è la giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù
Nonostante sia stata abolita la schiavitù continua ad esistere e ha assunto nuove forme che vessano i soggetti più deboli come minori e migranti.
Ripensandoci oggi sembra impossibile che poco più di un secolo fa uomini, donne e bambini venissero ancora venduti come schiavi, come fossero merce. Per oltre 400 anni più di 15 milioni di uomini, donne e bambini sono stati vittime del commercio di schiavi. Sono passati quasi 150 anni da quando la Camera degli Stati Uniti ha abolito la schiavitù, nel frattempo il mondo ha vissuto cambiamenti epocali, è stata scoperta l’elettricità, la medicina ha fatto passi da gigante, siamo stati sulla luna, eppure gli schiavi esistono ancora.
Perché questa data
Oggi, nel ventunesimo secolo, esistono ancora gli schiavi. Come scriveva giustamente il visionario autore britannico Aldous Huxley: «che gli uomini non imparino molto dalle lezioni della storia è la più importante lezione della storia». Nel mondo sono quasi 40.3 milioni i cosiddetti “schiavi moderni”, overo circa 5 persone ogni 1000.
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Per combattere questa piaga sociale e sensibilizzare l’opinione pubblica il 2 dicembre si celebra la giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite e ricorda la data in cui l’Assemblea generale approvò la Convenzione dell’Onu per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui, avvenuta il 2 dicembre 1949.
“Nel diciannovesimo secolo la comunità internazionale si è riunita per dichiarare la schiavitù un affronto all’umanità. Oggi i governi, la società civile e il settore privato devono unirsi per sradicare tutte le forme contemporanee di schiavitù e per restituire diritti umani e dignità a tutte le persone che ne sono state private”, aveva dichiarato l’allora segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
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A cosa serve la giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù
L’obiettivo della giornata è quello di porre sotto la lente d’ingrandimento le nuove forme di schiavitù per poterle eradicare. Lavoro forzato, tratta di minori e di donne, schiavitù domestica, prostituzione forzata, schiavitù sessuale, matrimoni forzati, vendita delle mogli e il reclutamento forzato di bambini per l’impiego nei conflitti armati. Un capitolo a parte meritano le persone sfruttate nell’agricoltura, sarebbero 1,3 miliardi i lavoratori sfruttati nel settore agricolo, forestale e della pesca, secondo il rapporto del 2014 redatto dall’International Labour Organization.
La schiavitù moderna
Le “moderne” forme di schiavitù sono numerose e affliggono tutti i continenti. Secondo l’associazione Walk Free Foundation, Asia e Africa sono i paesi che contano il maggior numero di schiavi, mentre le nazioni più virtuose sono Islanda, Irlanda e il Regno Unito. In questa speciale classifica, nella quale ricoprire basse posizioni indica una ridotta percentuale di schiavi, l’Italia occupa la 146esima posizione, mentre l’Islanda è al 167esimo posto.
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