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Il 29 novembre è la Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese
Dal 1977 le Nazioni Unite celebrano questa data in segno di appoggio al popolo palestinese che ancora oggi non conosce tregua.
I palestinesi sono circa sette milioni e mezzo, disseminati in varie parti del mondo, quello che chiedono è una casa, una patria. La Palestina ad oggi non è riconosciuta come stato dalla maggior parte dei paesi occidentali. Ottenere il riconoscimento come stato indipendente richiederà tempo, ma la Palestina sta facendo progressi, finora sono nove i paesi membri dell’Unione europea ad aver compiuto questo passo: Svezia, Bulgaria, Romania, Malta, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia.
Perché questa data
Il 29 novembre si celebra la Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese istituita dalle Nazioni Unite nel 1977. La data è stata scelta perché il 29 novembre del 1947 rappresenta una data significativa per il popolo palestinese. Quel giorno di 50 anni fa, l’Assemblea generale dell’Onu adottò la risoluzione che divenne nota come la Risoluzione sulla Partizione e che stabiliva la creazione in Palestina di uno “stato ebraico” e uno “stato arabo”. Dei due stati previsti solo uno, Israele, ha visto la luce.
A cosa serve la Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese
L’obiettivo della giornata è quello di rivendicare i diritti inalienabili del popolo palestinese così come sanciti dall’Onu, cioè il diritto all’autodeterminazione, il diritto a indipendenza e sovranità nazionali e il diritto di fare ritorno alle proprie dimore e rientrare in controllo dei propri beni. La Giornata sarà celebrata da governi e associazioni tramite una vasta gamma di eventi come conferenze, diffusione di pubblicazioni e altro materiale informativo e proiezione di film.
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Le precedenti edizioni della Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese
Edizione 2016
https://www.youtube.com/watch?v=KPB7-Xi7ztU https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=sRudUWG7e7A&has_verified=1
Edizione 2014
“Veniamo da un altro anno cupo e triste per palestinesi, israeliani e tutti quanti siano alla ricerca della pace – ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. – La stabilità a lungo termine dipende dalla volontà di affrontare le questioni che sono alla base del conflitto. Ciò significa rimuovere le restrizioni su Gaza, mettendo fine a mezzo secolo di occupazione della terra palestinese dando al tempo stesso considerazione alla legittima preoccupazione di Israele in materia di sicurezza. In questa Giornata chiedo alle parti di fare un passo indietro dall’orlo del baratro. Questo ciclo insensato di distruzione deve terminare per lasciare il posto a un virtuoso ciclo di pace”.
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