La città a 15 minuti è un modello urbanistico che vuole garantire a ogni abitante l’accesso a negozi, scuole, servizi essenziali. Ma, c’è un ma…
Il 31 ottobre è la Giornata mondiale delle città
La giornata è stata istituita per sensibilizzare la comunità internazionale sul tema dell’urbanizzazione e contribuire allo sviluppo urbano sostenibile in tutto il mondo.
Le campagne e le aree pedemontane si stanno gradualmente svuotando, oltre metà degli abitanti del pianeta vive oggi in città e nel futuro prossimo questa percentuale crescerà fino a toccare almeno i due terzi della popolazione mondiale. Saranno infatti più di sei miliardi i “cittadini” nel 2045, secondo l’ultimo World urbanization prospects delle Nazioni Unite.
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Il valore dell’urbanizzazione (intelligente)
Si potrebbe discutere a lungo degli aspetti negativi della dilagante espansione delle aree urbane, degli influssi negativi che le megalopoli possono esercitare sulle persone e della necessità di recuperare e valorizzare le aree rurali. Questa tendenza è però un dato di fatto, anche l’urbanizzazione inoltre comporta vantaggi, purché realizzata con certi criteri. L’urbanizzazione programmata massimizza la capacità delle città di creare occupazione e ricchezza, riesce anche a promuovere la diversità e la coesione sociale tra diverse culture, etnie e religioni.
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Il ruolo delle città
Il 31 ottobre si celebra la Giornata mondiale delle città, istituita dalle Nazioni Unite nel 2013. L’obiettivo della giornata è quello di focalizzare l’attenzione sulle sfide dell’urbanizzazione e contribuire allo sviluppo urbano sostenibile in tutto il mondo.
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L’edizione del 2018
Quest’anno il tema della giornata è Costruire città sostenibili e resilienti, per ricordare, ancora una volta, l’urgente necessità di aumentare la resilienza dei centri urbani affinché possano resistere agli effetti dei cambiamenti climatici e proteggere l’incolumità dei cittadini. “Investire nella resilienza è una scelta saggia – ha affermato Maimunah Mohd Sharif, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un Habitat). – È stato stimato che senza interventi per contrastare i cambiamenti climatici, che rappresentano solo un aspetto della resilienza, circa 77 milioni di persone che vivono nelle città rischiano di cadere in povertà”.
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Città sostenibili e resilienti
I nostri progenitori abitavano sugli alberi, dopodiché si sono trasferiti nelle grotte, fino a che non sono diventati stanziali e hanno iniziato a creare piccoli insediamenti umani. Oggi il nostro habitat è la città, ci sono però diverse soluzioni per renderlo più vivibile, come l’agricoltura urbana, lo sviluppo delle cosiddette smart city e, soprattutto, inserire la natura all’interno dell’urbanistica, per creare città più resilienti, vivibili e felici.
L’edizione del 2017
Lo slogan dell’edizione del 2017 era Governance innovativa, città aperte e mirava ad evidenziare il ruolo dell’urbanizzazione come fonte di sviluppo globale e inclusione sociale. L’urbanizzazione ben programmata è in grado di massimizzare la capacità delle città di generare occupazione e ricchezza e di promuovere la diversità e la coesione sociale tra diverse classi, culture, etnie e religioni. Le città progettate per vivere insieme creano opportunità, favoriscono l’interazione e facilitano l’uso sostenibile delle risorse condivise. La prima Giornata mondiale delle città è stata celebrata nel 2014 a Shanghai, in Cina, nel 2015 la città prescelta è stata Milano, nel 2016 è stata Quito, in Ecuador, lo corso anni è stata la megalopoli cinese Canton, mentre quest’anno è il turno di Liverpool, nel Regno Unito.
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