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L’obiettivo della giornata è quello di elevare lo status degli animali e di migliorare il loro benessere in tutto il mondo.
Il polpo imitatore (Thaumoctopus mimicus) è in grado di imitare aspetto e movenze di oltre quindici differenti animali tra cui serpenti di mare, pesci leone e meduse. La sterna codalunga (Sterna paradisaea), piccolo uccello che non pesa più di cento grammi, percorre ogni anno circa settantamila chilometri, dall’Artico all’Antartico, volando in media 300/500 chilometri al giorno. L’axololt (Ambystoma mexicanum), anfibio originario del Messico Centrale, ha dei superpoteri, riesce infatti a rigenerare arti mutilati, polmoni e midollo spinale danneggiati e perfino parti del cervello. L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) è in assoluto tra gli animali più strani del mondo, questo bizzarro mammifero depone le uova ma allatta i cuccioli, è velenoso e sembra l’incrocio tra un’anatra e un castoro.
Gli animali sono incredibili e un mondo senza di loro sarebbe piatto e vuoto. Il 4 ottobre si celebra la vita in tutte le sue straordinarie forme, è la Giornata mondiale degli animali, istituita nel 1931 in Italia, a Firenze, per volere di un gruppo di ecologisti i quali intendevano portare all’attenzione pubblica la condizione di alcune specie animali minacciate dall’uomo.
La scelta della data non è casuale, coincide infatti con il giorno di San Francesco d’Assisi, il santo protettore degli animali. L’obiettivo della giornata è dunque quello di elevare lo status degli animali e di migliorare il loro benessere in tutto il mondo.
La ricorrenza riconosce l’impatto positivo che gli animali hanno sulle nostre vite, ma limitarsi a questa motivazione sarebbe riduttivo, sarebbe solo una variazione della visione utilitaristica che da sempre accompagna il nostro rapporto con le altre creature con cui condividiamo il pianeta.
Gli animali vanno amati, o quantomeno, rispettati a prescindere dai benefici che offrono all’uomo. La nostra specie da sempre ha considerato naturale disporre degli animali come meglio crede, in virtù di una presunta superiorità.
Questo assioma potrebbe essere messo in discussione, se consideriamo la nostra intelligenza come metro di paragone non vi è dubbio che siamo gli animali più intelligenti del pianeta. Le altre creature hanno però differenti forme di intelligenza e altre peculiarità.
Chissà se il falco pellegrino rinuncerebbe alle sue mirabolanti picchiate in cambio di un QI più elevato, o se un capodoglio preferirebbe abbandonare gli abissi oceanici per trasferirsi in una metropoli. Un cervo non ha mai scritto la Divina Commedia, è vero, ma non ha mai neppure sganciato bombe atomiche su altri animali.
La celebrazione ha assunto negli anni una portata internazionale e coinvolge tutti, a prescindere dal nazionalità, religione, fede o ideologia politica. In molte città avranno luogo eventi e manifestazioni volti a focalizzare l’attenzione sui diritti degli animali.
Gli animali sono diversi da noi, eppure così simili, proprio come noi desiderano vivere e assicurarsi una discendenza, cercando ognuno la propria peculiare felicità.
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