In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Il cammino dei briganti tra Lazio e Abruzzo
Tra Lazio e Abruzzo c’è un cammino di confine, chiamato cammino dei briganti lungo i territori dove una volta si “nascondevano” in molti per sottrarsi ai sabaudi. 100 km da percorrere in più tappe, una zona poco nota, selvaggia e ricca di scorci senza eguali. Per l’anno del cammino, uno dei tratti da non perdere. Il cammino dei briganti
Tra Lazio e Abruzzo c’è un cammino di confine, chiamato cammino dei briganti lungo i territori dove una volta si “nascondevano” in molti per sottrarsi ai sabaudi. 100 km da percorrere in più tappe, una zona poco nota, selvaggia e ricca di scorci senza eguali. Per l’anno del cammino, uno dei tratti da non perdere.
Il cammino dei briganti 150 anni dopo
Può essere percorso in 7 giorni e si snoda tra gli 800 e i 1300 metri di quota, toccando due regioni e il confine che li divide, una volta teatro delle scorribande dei briganti, costretti lì dall’invasione sabauda. Il cammino dei briganti ha molti anni di storia ma non è molto conosciuto e solo recentemente, grazie ad associazioni e volontari, è stato migliorato e reso più sicuro e percorribile, oltre che tracciato.
Non è un cammino molto lungo e le tappe sono ben suddivise, così è adatto anche alle famiglie. Parte dal Casale Le Crete a Tagliacozzo (770 m slm) e prosegue per gli abitati di Poggio Filippo, Santo Stefano, Valdevarri, Poggiovalle, Nesce, Villerose, Monte Rose, Spedino, Cartore, Santa Maria in Valle Porclaneta, Rosciolo e Magliano de’ Marsi, prima di far ritorno al punto di partenza. Un percorso ad anello dunque che attraversa la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino, i luoghi dove operò la banda di Cartore.
Paesi medievali ricchi di atmosfere ormai lontane ma depositari di storie e tradizioni antiche che affascinano ancora oggi e possono essere raccontate dagli abitanti del luogo. Durante le tappe infatti si può scegliere di campeggiare nelle apposite zone o di alloggiare nelle strutture che lo permettono segnalate a questo link, incontrando così chi ben conosce il territorio e le sue vicende. È in queste situazioni che si apprezza ancor di più il cammino e il valore di questo semplice gesto: vivere lentamente percorsi e territori consente la giusta attenzione alle persone e a ciò che hanno da raccontare. Lentezza e attenzione: due rarità nella frenesia quotidiana.
In mountain bike e con l’asino
Come succedeva più di 100 anni fa, è possibile percorrere il cammino dei briganti con gli asini, ma attenzione: non significa sugli animali ma accompagnati da loro. I viandanti antichi percorrevano il sentiero con gli asini e allo stesso modo oggi per trasportare con più facilità i bagagli o l’occorrente per campeggiare ci si aiuta con questi docili animali.
Si può scegliere di utilizzare la mountain bike (disponibile anche a pedalata assistita) e quindi terminare ancor più velocemente e con meno fatica il cammino. Sono noleggiabili nei pressi dell’inizio del percorso. Un cammino davvero per tutti.
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