La docente di economia Claudia Goldin, è stata insignita del premio Nobel per l’Economia 2023 “per aver fatto progredire la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”.
Il cioccolato fa vincere premi Nobel
Nei Paesi in cui si mangia più cioccolato si vincono più premi Nobel. È il risultato di una ricerca pubblicata sul New England Journal Of Medicine.
Dolci, anzi dolcissime notizie per chi ama la cioccolata: sembra che vi sia una correlazione tra consumo dei deliziosi quadretti e sviluppo cognitivo. Non si tratta di uno slogan pubblicitario o di una leggenda metropolitana, ma di una ricerca scientifica che ha incrociato i dati sul consumo di cioccolata di 23 paesi con quelli dei premi Nobel vinti in ciascuno di essi. I risultati sono sorprendenti.
Se si pensa al cioccolato viene in mente la Svizzera: ebbene, dallo studio si evince che questo Paese è il primo per consumo, con trenta chili per persona all’anno, ed è proprio quello che ha ottenuto più vittorie. In fondo alla classifica Giappone, Brasile, Portogallo, Polonia e Italia: meno di cinque chili a testa, meno Nobel. Sembra quantomeno probabile a livello statistico che la sua assunzione fornisca il necessario per la proliferazione dei premi.
Alcuni collegamenti incuriosiscono e stupiscono: quello stabilito a livello statistico tra il consumo di cioccolato e la vittoria di premi Nobel è uno di questi
Non è una battuta, né uno slogan, né una credenza popolare, bensì uno studio pubblicato su una delle più importanti riviste mediche del mondo, il New England Journal Of Medicine.
Nella ricerca “Chocolate Consumption, Cognitive Function, and Nobel Laureates” Franz H. Messerli della Columbia University di New York, ha preso in esame i dati sul consumo in ventitre Paesi del mondo e il numero di riconoscimenti ottenuti da ciascuno fino al 2011. “Poiché il cioccolato può ipoteticamente migliorare le funzioni cognitive non solo negli individui ma anche a livello di popolazione – afferma Messerli – mi sono chiesto se potesse esserci una correlazione tra i livelli di commercio di cioccolato nazionali e le funzioni cognitive medie. Dati sulle funzioni cognitive medie pubblicamente disponibili non ve ne sono. Presumibilmente, comunque, il numero totale di premi Nobel pro capite può servire come punto di riferimento”.
In Svizzera si mangia più cioccolato e si vincono più Nobel
Se si pensa al cioccolato viene in mente la Svizzera: ebbene, dallo studio si evince che questo Paese è il primo per consumo, con trenta chili per persona all’anno, ed è proprio quello che ha ottenuto più vittorie. In fondo alla classifica Giappone, Brasile, Portogallo, Polonia e Italia: meno di cinque chili a testa, meno Nobel. Il risultato è che sembra probabile che la sua assunzione fornisca il terreno fertile necessario per la proliferazione dei premi.
L’anomalia della Svezia: poco cioccolato, molti premi Nobel
Un’anomalia riguarda la patria di questa onorificenza mondiale, la Svezia: qui, con un consumo di soli 6,4 chili pro capite c’è un numero di premi praticamente uguale a quello della Svizzera. Messerli ipotizza una specie di preferenza da parte del comitato dei Nobel che gioca in casa, perché ha sede a Stoccolma, per l’appunto. O forse gli svedesi sono così sensibili al cioccolato che con minori quantità hanno ottenuto performance cognitive migliori.
Il cioccolato ci rende dunque più studiosi e capaci di imparare? Forse. Di sicuro, con uno studio di questo genere, quando addentiamo un tocchetto di questo delizioso cibo, ci fa sentire subito meglio. Magari non immediatamente più intelligenti, ma certamente un po’ meno colpevoli.
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