Con le promesse attuali dei governi sul clima, il riscaldamento globale toccherà i 2,6 gradi nella migliore delle ipotesi; 3,1 gradi nella peggiore.
Il Climatariano, la newsletter di Tommaso Perrone sul clima
Perché iscriversi alla newsletter il Climatariano è fondamentale per sapere come affrontare al meglio il presente, per un futuro migliore.
Iscriviti al Climatariano, il punto di vista “metabolizzato” sulla crisi climatica
Il Climatariano è una delle nuove newsletter che LifeGate ha lanciato per continuare nell’attività di raccontare alcune dei temi, delle sfide più importanti che stiamo affrontando. Il Climatariano nasce dall’idea che il decennio in cui siamo entrati è fondamentale e definirà il nostro futuro perché non ce ne sarà un altro a nostra disposizione per trovare soluzioni. Nasce per offrire un punto di vista già “metabolizzato” sulla crisi climatica, per dare a chi si iscrive una panoramica selezionata, autorevole di quello che accade nel mondo.
Perché questa newsletter si chiama Climatariano?
È una parola che ho usato per la prima volta il 14 gennaio del 2016 in un articolo che raccontava di come il New York Times l’avesse inserita nella lista dei neologismi del 2015 legati al cibo. Per “climatarian” si intende una persona che pensa prima di mangiare, che cerca di ridurre l’impatto ambientale, le emissioni di CO2 della propria dieta. Una persona che acquista prodotti che non hanno percorso uno sproposito di chilometri prima di arrivare nel negozio sotto casa. Una persona che limita o elimina la carne, specie se da allevamenti intensivi. Che evita gli sprechi acquistando lo stretto necessario. Ma si può essere climatariani anche fuori dalla cucina. Ad esempio scegliendo mezzi di trasporto a basse emissioni, come il treno, ed evitando di volare. In Svezia, patria dell’attivista Greta Thunberg, hanno coniato un altro termine – “flygskam”, ovvero vergogna di volare, di prendere l’aereo – per descrivere la sensazione che si prova quando si prende un aereo sapendo il danno che si sta provocando al clima (e alle future generazioni).
Se tutto questo è il tuo mondo, se anche tu ogni giorno cerchi di capire e fare la differenza, il Climatariano è ciò che fa perte e ti dà il benvenuto. Per non perderti il prossimo appuntamento con il Climatariano, iscriviti inserendo la tua mail.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Quest’estate è stata la più calda mai registrata e tutto fa pensare che il 2024 batterà ogni record di temperature: lo dice il servizio europeo Copernicus.
Secondo Copernicus, dal 3 luglio 2023 in poi il record del giorno più caldo (che precedentemente risaliva al 2016) è stato infranto 57 volte.
Per la prima volta la temperatura media globale è rimasta a più di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali per dodici mesi consecutivi.
Uno studio basato su dati raccolti da spugne calcaree nell’oceano indica che il riscaldamento globale potrebbe già essere più grave di quanto ipotizzato.
Il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus ha confermato che il 2023 è stato l’anno più caldo dall’era pre-industriale ad oggi.
Quello di luglio 2023 è un mese di ondate di calore e temperature record anche in mare, nel mar Mediterraneo così come a latitudini tropicali.
Secondo uno studio, le emissioni del settore alimentare basteranno, da sole, a superare l’obiettivo degli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale.
La provincia dello Jiangsu è in cima alla lista delle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici. La prima non cinese è la Florida, al decimo posto.