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Il coccodrillo ha il cuore tenero. Il libro consigliato per la Giornata mondiale degli animali 2022
Il racconto del naturalista Willy Guasti nel suo libro “Il coccodrillo ha il cuore tenero” su animali e prole.
- Il coccodrillo ha il cuore tenero è l’ultimo libro del naturalista Willy Guasti sul comportamento degli animali.
- L’autore esamina le famiglie di insetti, uccelli e mammiferi raccontando come allevano e curano la prole.
- Informazioni inedite e curiosità scientifiche per un approccio diverso al grande mondo della natura.
Anche gli animali fanno i genitori. E allevano i loro piccoli in famiglie perfette e rispettose dei dettami naturali. Non sempre, però, papà e mamma sono dei modelli da seguire, e qualche volta le attività genitoriali sconfinano nella furbizia e nella frode ai danni degli altri. Vedi il caso del cuculo o di alcune altre specie di volatili specializzati nel deporre le proprie uova nei nidi altrui. Ma, il tutto, ha sempre un sano e palese obiettivo: la conservazione della specie e la protezione dei nuovi nati. Le famiglie animali sono il tema di Il coccodrillo ha il cuore tenero del naturalista Willy Guasti (edito da Rizzoli) con illustrazioni di Claudia Plescia, un volume tutto da leggere e, magari, raccontare ai più piccoli di casa per permettere loro di iniziare un viaggio affascinante nel mondo delle attività genitoriali che la natura assegna ai suoi abitanti. Guasti, famoso ormai per lo stile chiaro e divertente con cui conduce l’approccio al mondo naturale nel suo canale Youtube Zoosparkle, ci conduce alla scoperta di comportamenti incredibili e quasi sempre sconosciuti che hanno per protagonisti mammiferi, uccelli, insetti, molluschi, tra gli altri.
Occhio all’imprinting della prole
Ci sono mamme che arrivano a farsi mangiare pur di nutrire i loro cuccioli, in una sorta di abnegazione parentale che ha come fine la sopravvivenza della specie. Ci sono genitori a quattro zampe che crescono i figli nella pelle, sullo stomaco e persino nella bocca. Ci sono poi i furbetti che si dimenticano delle loro responsabilità di genitori e lasciano la prole nel nido di altri, magari non proprio per incuria, ma per garantire loro un futuro migliore. Guasti racconta e sviscera esempi, accompagnando la narrazione con vignette coinvolgenti e semplificative che illustrano, in un attimo, le famiglie “bestiali” e le loro attività.
“In molte specie animali le cure parentali si rivelano fondamentali per i piccoli non solo per sopravvivere, ma anche per capire chi sono. La prole di molti di loro ha, infatti, alla nascita una finestra temporale fondamentale entro cui, grazie al mix dell’influenza dell’ambiente sociale e delle informazioni dei geni, subisce il cosiddetto imprinting. In pratica l’individuo appena nato memorizza l’aspetto dei soggetti che di preoccuperanno della sua salute e con i quali, una volta adulto, dovrà riprodursi. E la prima cosa che molti di loro vedranno sarà proprio i genitori (o il genitore se solo un dei due se ne prende cura)”, spiega Willy Guasti a proposito di una delle parti fondamentali del suo libro. Il contributo principale ai primi studi sull’imprinting lo dobbiamo a Konrad Lorenz, considerato a ragione il fondatore della moderna etologia, la scienza che studia il comportamento degli animali. E leggendo il libro di Guasti ci si fa un’idea più completa delle specie che abitano il pianeta, del loro scopo nell’ecosistema, delle finalità e del perché, in ultima analisi, la loro sopravvivenza sia essenziale nel grande quadro della natura.
Ma gli animali sono sempre bravi genitori?
Nel libro di Willy Guasti troviamo davvero di tutto. E, il più delle volte, c’è da stupirsi dell’inventiva e della sagacia che le specie animali mostrano nella cura e nell’allevamento della prole. In alcune rane è il padre, per esempio, a essere il genitore più importante. Il maschio della rana di Darwin (Rhinoderma darwiini) resta di guardia alle uova per un lunghissimo periodo (circa 25, 30 giorni che per gli animali è tantissimo). E ci sono anche alcune specie di pesci in cui il maschio è davvero importante nella cura della prole. Il papà del pesce minatore del genere Opistognathus, dopo la deposizione e la fecondazione delle uova, le raccoglie in bocca dove si svilupperanno per un periodo di circa nove giorni. Alimentarsi non è un’impresa facile a questo punto e, infatti, per evitare il rischio di ingoiarle, il provvido papà ogni tanto le lascia provvisoriamente nella tana ed esce ad alimentarsi. Nonostante ciò la dieta del bravo genitore si riduce di più dell’80 per cento.
Ma nel mondo animale ci sono anche mamme davvero encomiabili che arrivano a sacrificare – letteralmente – la loro vita per la sopravvivenza della prole. È il caso di alcune specie di scorpioni dove la femmina, se i piccoli non riescono a nutrirsi per una settimana, si offre volontariamente loro come cibo. La prole succhierà dal corpo materno l’emolinfa (l’equivalente del sangue per gli artropodi) in corrispondenza delle giunture della madre. Finito il pasto i piccoli scorpioni inizieranno a cacciare in gruppo, dimenticandosi della mamma e del suo esoscheletro. “Un modo decisamente drastico di renderli indipendenti”, conclude nel libro Guasti.
Ma ne “Il coccodrillo ha il cuore tenero” questi sono soltanto alcuni dei tantissimi esempi di attività parentali degli esseri viventi che ci circondano. Ed è bellissimo scoprire come sempre e comunque la natura sia provvida e lungimirante e i comportamenti degli animali si adeguino, di volta in volta, ai problemi ambientali, all’assalto dell’uomo, alle condizioni di vita differenti perseguendo un unico comun denominatore: quello della sopravvivenza della specie e del nostro pianeta.
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