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Il debutto di Steve Goodman
Chicago, autunno 1971 “Hey Arlo, devi assolutamente ascoltare una cosa”. Dick Harding è il proprietario del Quiet Knight, il locale di Chicago nel quale Arlo Guthrie, figlio del famoso folk singer Woody, si è appena esibito. Dick è accompagnato da un giovane capellone dall’aria bonaria, che sembra non avere grandi pretese. Arlo, dal canto
Chicago, autunno 1971
“Hey Arlo, devi assolutamente ascoltare una cosa”.
Dick Harding è il proprietario del Quiet Knight, il locale di Chicago nel quale Arlo Guthrie, figlio del famoso folk singer Woody, si è appena esibito.
Dick è accompagnato da un giovane capellone dall’aria bonaria, che sembra non avere grandi pretese.
Arlo, dal canto suo, è stanco e vorrebbe essere lasciato in pace.
“Ok, fatemi ascoltare quelo che volete … a patto che lui mi offra una birra”, risponde invitando il ragazzo a pagare da bere.
Quel giovane si chiama Steve Goodman ed è un cantautore emergente.
Suona la chitarra da quando era bambino e ha lasciato gli studi per dedicarsi alla carriera da musicista, muovendosi per un breve periodo nell’ambiente fervido del Greenwich Village. Quando è tornato a Chicago, cercando di sbarcare il lunario con vari lavori, ha trovato un buon ingaggio nel locale di Dick che ne apprezza il talento. Per questo ci tiene che Arlo lo ascolti.
Con un po’ di timidezza Goodman inizia a suonare una canzone scritta da poco: City of New Orleans, che racconta di un viaggio in treno da Chicago a New Orleans sul treno omonimo della cottà della Louisiana.
È uno dei pezzi cui Steve sta lavorando per la Buddah Records, l’etichetta che gli ha appena offerto un contratto.
Sei mesi dopo, Arlo Guthrie chiama Steve Goodman: ha riascoltato la canzone, incisa nel primo disco di Goodman, e vuole farne una sua versione.
La cover realizzata da Arlo entra nella Top 20 nel 1972: un bel colpo per entrambi, perché anche Goodman può così dedicarsi a tempo pieno alla musica. Peccato che la sua promettente carriera viene stroncata a soli 36 anni dalla leucemia.
City Of New Orleans resta il suo brano-capolavoro.
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