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La lentezza si merita un Festival
Può sembrare una provocazione, ma non lo è. Fermarsi 3 giorni e riflettere sulla lentezza è necessario. Forse, soprattutto in quest’epoca. Siamo sempre portati a pensare che tutto debba essere fatto con velocità, che chi arriva prima è il migliore, che occorre arrivare in fretta. Nessuno ci spinge invece a riflettere su cosa perdiamo vivendo così. Ne abbiamo già parlato qui scrivendo
Può sembrare una provocazione, ma non lo è. Fermarsi 3 giorni e riflettere sulla lentezza è necessario. Forse, soprattutto in quest’epoca. Siamo sempre portati a pensare che tutto debba essere fatto con velocità, che chi arriva prima è il migliore, che occorre arrivare in fretta. Nessuno ci spinge invece a riflettere su cosa perdiamo vivendo così.
Ne abbiamo già parlato qui scrivendo di viaggi: quanto è bello percorrere strade a piedi, anche lentamente, assaporando così ogni attimo, ogni panorama, ogni nostra sensazione?
Scoprire che qualcuno ha fatto di questa filosofia un festival, ci fa capire di non essere soli a cercare altro, dunque con entusiasmo vi parliamo del Festival della Lentezza: si svolgerà il 12, 13, e 14 giugno a Colorno, in Provincia di Parma, (quindi avete tutto il tempo per organizzarvi con calma!) nella Reggia, una location che ha, da sola, bisogno di tempo per essere apprezzata a pieno.
Il programma della 3 giorni spazia dalle attività per famiglie e bambini agli incontri culturali sul tema del viaggio, della scienza e della buona amministrazione. Quest’ultimo è un tema caro al festival che nasce proprio dall’iniziativa dell‘Associazione dei Comuni Virtuosi che mette in circolo esperienze concrete e buone prassi in campo ambientale sperimentate in giro per l’Italia da decine di enti locali di varia grandezza e natura.
Tra le chicche del programma vi segnaliamo il concerto di Vinicio Capossela, uno spettacolo di Ascanio Celestini, e il monologo finale di Marco Travaglio, ma non sono gli unici appuntamenti degni di nota, trovate il vostro qui.
E non mancate di fare un giro a Colorno e dintorni oppure, se non avete voglia di muovervi, di concedervi un ottimo break culinario, organizzato da Alma, la Scuola Internazionale di Cucina, partner del Festival.
Tanti appuntamenti in soli 3 giorni, ma vissuti lentamente. Sperimentate questa nuova dimensione. Ecco il nostro adagio.
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