Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Il Fondo Sovrano norvegese dice addio al carbone
Storica decisione da parte del Fondo Sovrano Norvegese che chiuderà con gli investimenti in carbone.
Lo fa sapere il Wwf, rendendo noto che lo scorso 27 maggio la Commissione Finanziaria del Parlamento norvegese ha confermato che il Fondo Sovrano Norvegese non investirà più nel carbone. Si tratta di una notizia storica, in quanto si è di fronte ad uno dei più grandi fondi di investimento al mondo, fa sapere l’associazione, con 900 miliardi di dolllari di investimenti.
La mossa potrebbe generare una sorta di caduta a domino, portando dapprima il fondo a dismettere circa 5,5 miliardi di dollari da aziende come la tedesca Rwe, la Cina Shenhua, Duke Energy da gli Stati Uniti, Australia Agl Energy, e della Polonia Pge, per poi culminare sull’intero mercato dell’energia internazionale.
Una notizia che fa seguito ai dati rilasciati dal Fmi (Fondo monetario internazionale), definiti “scioccanti”, ovvero di quei 10 milioni di dollari al minuto di sovvenzioni alle compagnie che producono e che lavorano con le fonti fossili. Secondo il Fondo eliminare le sovvenzioni nel 2015 potrebbe aumentare le entrate dei governi di 2,9 miliardi di dollari (3,6 per cento del Pil mondiale), tagliare le emissioni globali di carbonio di oltre il 20 per cento e ridurre del 55 per cento le morti premature legate all’inquinamento dell’aria salvando così 1,6 milioni di vite ogni anno.
Sembra dunque che il Parlamento novergese abbia preso alla lettera le raccomandazioni del Fmi, e abbia accolto le richieste avanzate dalla campagna internazionale #DivestNorway, condotta da Future in our Hands, Greenpeace Norvegia e WWF Norvegia. Le tre organizzazioni, in poche settimane, hanno raccolto – in uno sforzo congiunto con i partner internazionali 350.org, Avaaz e urgewald – decine di migliaia di firme a sostegno del disinvestimento dal carbone.
Tutte le immagini © Getty Images
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